Puntate

Marco Ferreri – Perché pagare per essere felici!!

Quindicesima puntata

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    Per la rubrica Cinetelefilia incontriamo Claudio Masenza che, spesso in compagnia di Francesco Bortolini e Flavio Merkel, ha realizzato una serie di trasmissioni dedicate al cinema rimaste, ancora oggi, un esempio ineguagliato. Da Cinema a Cinema è…,  per la prima volta in Rai abbiamo delle interviste ad attori e registi stranieri in lingua originale e sottotitolate (come nella migliore tradizione di prestigiose trasmissioni televisive straniere); si cominciano a vedere anche materiale cinematografico fino ad allora mai utilizzato: tagli di montaggio, provini, spot fatti da attori per campagne di carattere sociale; si evita programmaticamente qualsiasi atteggiamento didattico, promozionale, enfatico nell’affrontare l’universo cinematografico.

    Jane Fonda è stata una delle grandi icone della nostra epoca. attrice affermata e sex symbol,
    ma nella seconda metà degli anni ’60 l’impegno contro la guerra nel Vietnam, l’adesione al movimento pacifista contro la discriminazione razziale, insieme alla convinzione della necessità di una maggiore  eguaglianza sociale le fecero guadagnare il soprannome poco lusinghiero di “hanoi jane” e l’ostilità di tutta l’America benpensante. Nell’intervista che presentiamo sarà la stessa attrice a parlarci dell’impegno politico e a definirsi, senza mezzi termini, una rivoluzionaria.

    Rimaniamo nell’America ribelle degli anni ’60 e incontriamo il fratello della rivoluzionaria Jane, Peter Fonda, a Cannes nel 1969 con Dennis Hopper per la presentazione del loro film di culto Easy Rider. Hopper e Fonda ribadiscono come il film rispecchi fedelmente momenti reali della condizione giovanile negli Usa di quegli anni. Ritroviamo poi Hopper in una intervista di quasi venti anni dopo, dove riconsidera con realismo la sua carriera, i lati oscuri dovuti alla dipendenza dalle droghe e dall’alcol così come la maggiore consapevolezza acquisita facendo il regista, ma senza fare a meno di ribadire il valore rivoluzionario che un film come Easy Rider abbia rappresentato per tutto il cinema indipendente.

    Italo Moscati ci racconta l’avventura degli Sperimentali Tv, una esperienza che non esita a definire come la spina dorsale della sperimentazione cinematografica e televisiva italiana. Con pochi mezzi ma molte idee, gli Sperimentali offrirono a decine di nostri registi l’occasione per misurarsi con il cinema e con la tumultuosa realtà politico sociale degli anni ‘60/’70; in particolare Moscati ricorda come Marco Ferreri  propose un particolare sguardo poetico sugli Usa di quegli anni, visti attraverso le immagini dei grandi raduni rock in Perché pagare per essere felici!!
    Incontriamo lo stesso Ferreri in una straordinaria intervista per Cinema 70, dove risponde con il suo spiazzante modo di argomentare alle domande sulla sua evoluzione stilistica, sulle difficoltà, del linguaggio e del cinema, di descrivere la moderna società alienata in cui siamo costretti a vivere, e anche sul suo detestarsi profondamente!

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