Puntate
Cinema civile
22 maggio 2013
I PROTAGONISTI
Gillo Pontecorvo, Pier Paolo Pasolini, Alfredo Angeli, Luchino Visconti, Cesare Zavattini, Giulio Andreotti, Carlo Lizzani, Citto Maselli, Vito Pandolfi, Padre Turoldo, Gianni Minà, Francesco Rosi, Rod Steiger, Federico Fellini, Michelangelo Antonioni, Vittorio De Seta, Roberto Rossellini, Beniemino Placido, Giuseppe De Santis, Gian Maria Volonté.
LE TRASMISSIONI
ZOOM
Gli interventi sono tratti da una puntata di Zoom, interamente dedicata al cinema impegnato. Si tratta di un raro documento delle Teche Rai appositamente ristampato per Moviextra.
Nella puntata Gillo Pontecorvo risponde alla domanda sul significato e sulle differenze tra cinema impegnato e cinema disimpegnato; Pasolini interviene sulla figura dell’autore impegnato descrivendolo come colui che riesce ad essere sempre una “contestazione vivente”; Alfredo Angeli racconta la sua esperienza nella realizzazione del suo primo film; ancora Pasolini sulla politicità estrema di alcuni film, come la serie Bond, erroneamente ritenuti di evasione; Luchino Visconti riafferma la necessità, per un vero autore, di rifiutare i compromessi troppo spesso offerti al regista; Zavattini rievoca come, in una riunione da lui promossa nel lontano 1944, sia riuscito a mettere insieme la quasi totalità del cinema italiano, con la consapevolezza del voler contribuire alla rinascita dell’Italia; Giulio Andreotti racconta le leggi da lui promosse nel dopoguerra e come esse contribuirono alla ripresa del cinema italiano e affronta la polemica nei confronti del cinema neorealista che lo vide protagonista.
E ancora.
Dal set de Le mani sulla città Rosi spiega una scena all’attore Rod Steiger e afferma come il suo intento sia stato quello di andare ad analizzare e denunciare quello che accade nella speculazione edilizia e Gian Maria Volonté, massimo interprete italiano di un cinema politico ed impegnato, illustra il suo metodo nella costruzione dei personaggi che interpreta al cinema.
A Spoleto, nel 1969, Fellini parla della crisi del cinema come salutare per una rigenerazione del pubblico mentre per Visconti rimane primario l’impegno morale dell’autore cinematografico nel fare al meglio il proprio mestiere.
Antonioni parla delle contingenze del quotidiano e di come queste facciano spesso perdere al regista la sua ispirazione e di come sia passato dagli esordi neorealistici ad un neorealismo interiore.
MOVIEXTRA SPECIALE
Giuseppe De Santis, cantore di un cinema impegnato che aveva avuto i suoi eroi nel mondo contadino e rurale, parla con Beniamino Placido della sua emarginazione dalla produzione cinematografica italiana.