Puntate
Il comune senso del pudore
1 maggio 2013
In questa puntata di Moviextra parla di censura cinematografica. Se ne parla seconda un prospettiva storica: dal neorealismo al cinema di Ciprì e Maresco. Nella puntata odierna il racconto dei casi più famosi.
I PROTAGONISTI
I registi Nunzio Malasomma, Michelangelo Antonioni, Ettore Scola, Marco Bellocchio, Carlo Lizzani, Marco Ferreri, Sergio Nasca, Franco Maresco, Renzo Arbore. Gli sceneggiatori Cesare Zavattini, Age (Agenore Incrocci), Luciano De Crescenzo. L’attore Michele Placido. Il produttore Goffredo Lombardo. I critici e storici Guido Aristarco, Lino Miccichè, Renzo Renzi, Arrigo Petacco. I politici Giulio Andreotti e Amintore Fanfani.
LE TRASMISSIONI
Cronache del Cinema e del Teatro (1967)
Nunzio Malasomma racconta come lui debba ritenersi l’inventore della definizione “cinema dei telefoni bianchi” e come ebbe a misurarsi con la censura del regime fascista.
L’Usignolo dell’Imperatore di Pino Passalacqua e Vittorio Nevano (1980)
Il critico Guido Aristarco rievoca gli “anni di fuoco”del dopoguerra, con gli attacchi durissimi al cinema neorealista ed inquadra questa vicenda nel clima di contrapposizione politica del periodo.
Movie Movie (1982)
Giulio Andreotti difende le posizioni da lui assunte nella storica polemica sul neorealismo (sintetizzata ne detto: “i panni sporchi vanno lavati in casa”), e rivendica come il cinema di quegli anni dovesse fornire anche una immagine positiva dell’Italia e della sua evoluzione sociale. Cesare Zavattini ricorda invece come gli interventi dell’allora sottosegretario Andreotti, responsabile ministeriale per il cinema, riuscirono in molti casi a spaventare molto concretamente autori e produttori cinematografici.
Tv7 (2001)
Piccola antologia di Amintore Fanfani sul tema della censura cinematografica.
Antonioni visto da Antonioni (1978)
Lino Miccichè e Michelangelo Antonioni raccontano di come il regista subì un pesante intervento censorio, con la cancellazione di un intero episodio previsto nella struttura narrativa del suo film I vinti.
I giorni e la storia
Lo sceneggiatore Age (Agenore Incrocci) spiega ad Arrigo Petacco di come il film Toto’ e Carolina di Monicelli possa considerarsi, a buon veduta, il film italiano più tartassato dalla censura: 31 tagli, 23 modifiche dei dialoghi, il fermo di un anno; Age rievoca poi il grottesco intervento censori subito da una particolare scena del film, solo di recente reintegrata nella copia restaurata.
Per Luchino Visconti (1987)
Il produttore Goffredo Lombardo racconta come, per ovviare al dettato censorio riguardante il film di Visconti, Rocco e i suoi fratelli, egli mettesse in campo tutta una serie gli “stratagemmi tecnici” (capaci di arrivare fino al momento della proiezione della copia del film nelle cabine delle sale cinematografiche) per salvaguardarne l’integrità (con qualche comprensibile protesta del pubblico).
L’Armata Sagapò: il caso Renzi - Aristarco (1985)
Carlo Lizzani, Renzo Renzi e Guido Aristarco ricostruiscono quello che è stato storicamente definito Il caso Armata Sagapò: un soggetto antimilitarista di Renzi, pubblicato da Aristarco, li portò direttamente al carcere militare di Peschiera, con l’accusa di vilipendio delle forze armate.
Videosera (1976)
Entriamo finalmente nella saletta di proiezione dell’estinto Ministero del Turismo e dello Spettacolo, dove gli addetti alle visioni dei film che richiedono il nulla-osta per la proiezione pubblica visionano i film; e conosciamo il caso capitato al regista Sergio Nasca, costretto a modificare preventivamente il titolo del suo film Vergine e di nome Maria in Malia. Ettore Scola sottolinea come la censura rappresenti in realtà la paura di idee nuove e il tentativo di fare del pubblico una massa di persone incapaci di scegliere e giudicare.
Tg2 Dossier-A volte ritornano (1998)
Arbore e De Crescenzo erano convinti che il loro film Il Pap’occhio fosse profondamente religioso, tanto che pensavano potesse essere ben accolto in Vaticano; si ritrovarono invece con una denuncia di vilipendio della religione e al centro di una polemica non voluta ed inaspettata.
Telegiornale (1998)
Franco Maresco parla della censura subita per il suo film, Totò che visse due volte codiretto con Daniele Ciprì e, a seguire, in forma di contrappunto, il giudizio di un membro della commissione che ha comminato la sanzione. Marco Bellocchio e Michele Placido prendono spunto da questo ultimo caso di censura cinematografica (di un film che ha goduto del finanziamento statale) per chiedere l’abolizione definitiva della censura.
Cinema! di Bortolini e Masenza (1990)
Con la sua consueta lucidità Marco Ferreri parla dei danni irreparabili che la censura ha provocato al cinema italiano a partire dagli attacchi al neorealismo. Ferreri mette in guardia lo spettatore dalla pericolosità rappresentata oggi dalle nuove forme censorie, come quella televisiva, spesso indiretta, obliqua, conformista.
MOVIEXTRA SPECIALE - La nostra Storia (1998)
Una straordinaria e rara antologia di scene censurate del cinema italiano.