Puntate

Dal Teatro alla Scala di Milano, il Concerto per pianoforte e orchestra di Johannes Brahms nell’interpretazione del pianista tedesco Lars Vogt, accompagnato dalla Filarmonica della Scala diretta da Daniel Harding

“Quando si mise al pianoforte, cominciò a scoprirci regioni meravigliose: noi fummo attratti in un circolo sempre più magico”. Furono queste parole, scritte da Robert Schumann il 28 ottobre 1853 sulla Neue Zeitschrift für Musik, a introdurre al vasto pubblico l’allora ventenne Johannes Brahms.

I successi ottenuti come pianista non portarono però fortuna al Concerto in re minore che, dopo gli scarsi riconoscimenti ottenuti alla prima esecuzione a Hannover, fu successivamente addirittura stroncato da critica e pubblico alla Gewandhaus di Lipsia. Di quella sera, scrive lo stesso Brahms all’amico violinista Joseph Joachim: “alla fine tre paia di mani tentarono di applaudire fiaccamente, ma i fischi evidentissimi, provenienti da tutti i lati, bloccarono tale dimostrazione”.

A sconcertare il pubblico del tempo furono le proporzioni monumentali del lavoro, il respiro sinfonico del Concerto e la quasi assoluta parità tra pianoforte e orchestra. Una sperimentazione che solo con il passare del tempo troverà un posto nella storia del Concerto per pianoforte e orchestra.


La regia è di Pietro Tagliaferri