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Terza puntata
in onda domenica 13 novembre 2011 alle 23.40
Comincia con un’ammissione: aver scoperto tardi le cose non banali del lato “femminile”, anche del proprio. E attacca quello che definisce il maschile “obbligatorio”.
E’ il Gad Lerner che non ti aspetti quello che - dopo tante interviste fatte - si cala nei panni della “vittima” delle domande e affronta l’incontro con Debora Villa. In primo piano una riflessione sul ruolo nuovo che uomo e donna potrebbero avere, al di là dei luoghi comuni.
E fuori dai luoghi comuni è Vittoria Porto, artista transessuale di origine brasiliana che si racconta a Lilit. Da sempre appassionata di bambole, oggi le realizza e le sue creazioni sono considerate vere e proprie opere d’arte, come dimostra la vittoria, lo scorso anno, alla prima mostra internazionale di bambole in Italia, a Milano.
Di segno opposto le “incursioni” di Antonio Cornacchione, alle prese con una complicatissima partita a scacchi e sempre più nei panni del “maschio selvatico”. Prosegue inoltre il viaggio nelle nuove frontiere della tecnologia con Daniele Bossari che spiega a Debora Villa come sarà il mondo robotico degli umanoidi, mentre la maestra di femminilità Cristina Bugatty svela tutti i segreti di una perfetta stiratura.
In chiusura, Igiaba Scego, giornalista e scrittrice italiana di origine somala legge un brano tratto dal suo libro La mia casa è dove sono.
Con Debora Villa - che prosegue nei suoi matrimoni “impossibili” sposando destra e sinistra – ci sono anche Rafael Didoni, guida e voce del pubblico in studio, e Cecilia Vecchio con i suoi “raptus” di creatività.