Anno : 2015
Associazione :
Save the Children
Associazione :
Save the Children
Expo 2015: Save the Children, un “braccialetto delle nascite” contro la malnutrizione e la mortalità infantile. Appello dell’organizzazione ai leader mondiali in vista della scrittura dei Nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile
Al via la settimana di sensibilizzazione della Rai a sostegno dell’iniziativa.
Per aderire basterà andare sul sito www.savethechildren.it o visitare il Villaggio Save the Children ad Expo
“La malnutrizione è concausa della morte di 3 milioni di bambini sotto i 5 anni, ben metà dei 6 milioni di morti infantili che avvengono in un anno per cause evitabili, e sono 200 milioni i bambini nel mondo che sono affetti da una qualche forma di malnutrizione. Garantire a questi bambini e alle loro famiglie il diritto al cibo è una sfida che si può vincere e ciascuno può contribuire ad essere il motore di questo cambiamento”. Questo il messaggio lanciato da Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children, l’Organizzazione dedicata dal 1919 a salvare i bambini e tutelarne i diritti, in occasione dell’apertura della settimana che il Segretariato Sociale della Rai dedica all’iniziativa “Be the Change, Save the Children”.
Il messaggio “Be the Change”, essere motori del cambiamento, è la “chiamata” che l’Organizzazione rivolge a tutti i visitatori dell’Esposizione Universale e che verrà lanciata dai programmi della Rai durante questa settimana. Ciascuno potrà dare il proprio contributo, aderendo all’appello di Save the Children per chiedere ai leader mondiali un impegno forte e concreto per sconfiggere la malnutrizione e la mortalità infantile entro il 2030, anno fissato dalle Nazioni Unite per raggiungere i Nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Basterà andare sul sito www.savethechildren.it o presso il Villaggio dell’Organizzazione presente ad Expo 2015, per aderire all’appello“Be the Change, Save the Children”, firmando un virtuale braccialetto delle nascite, come simbolo dell’appello dell’Organizzazione.
“Abbiamo voluto che il simbolo di quest’iniziativa fosse un braccialetto delle nascite, perché la sopravvivenza di milioni di bambini ancora oggi dipende proprio dal posto in cui si nasce. Sono infatti circa 60 milioni i bambini che soffrono di malnutrizione cronica, che si trovano in Africa e in generale l’80% dei bambini gravemente malnutriti nel mondo si concentra in 20 paesi”, spiega Valerio Neri. “Quest’anno le Nazioni Unite dovranno fare il punto sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio , tra cui la malnutrizione e la mortalità infantile. In entrambi i casi non sono stati raggiunti i traguardi che la comunità internazionale si era prefissata. Quando a settembre i leader mondiali si troveranno a scrivere i Nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, vogliamo che lo facciano pensando che il diritto alla vita di nessun bambino può dipendere dal luogo in cui viene alla luce”.
Save the Children è da anni impegnata in oltre 40 paesi del mondo con interventi di nutrizione e salute a favore di madri e bambini e nel 2009 ha lanciato la campagna Every One per il contrasto alla mortalità e malnutrizione infantile. Nel solo 2014, sono stati 9 milioni i bambini sotto i 5 anni raggiunti con programmi di nutrizione e 15 milioni quelli che hanno beneficiato, con le loro mamme, di interventi nell’ambito della salute.
L’Organizzazione, dedicata dal 1919 a salvare i bambini e tutelarne i diritti, è presente in Expo con un padiglione dedicato alla malnutrizione e alla mortalità infantile. Il padiglione di Save the Children, aperto ai visitatori dal 1° maggio, sorge lungo il Decumano in un ampio spazio di 800 mq che ospita una struttura di legno che ricorda uno dei tanti villaggi nel mondo in cui Save the Children opera quotidianamente, combattendo la malnutrizione e la mortalità infantile. Il Villaggio Save the Children è aperto ogni giorno dalle 10 alle 18,30 (oltre ad alcune speciali aperture serali) e ospita una serie di istallazioni interattive, attraverso cui i visitatori, adulti, famiglie e bambini, vivranno delle esperienze sensoriali che li faranno identificare con la vita di un bambino nato e vissuto in contesti di povertà o emergenza.