Anno : 2019
Associazione :
Fondazione ANDI Onlus
Associazione :
Fondazione ANDI Onlus
Il Muro delle bambole è un’opera pubblica di denuncia contro il femminicidio e ogni tipo di violenza perpetrata contro le donne.
È stato allestito in diverse città d’Italia, inizialmente a Milano, nel 2014, seguita da Roma e altre che si sono succedute di anno in anno. In concomitanza con la Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne, domenica 24 novembre 2019, negli spazi antistanti le installazioni, si svolgeranno una serie di eventi, destinati a stimolare l’attenzione dell’opinione pubblica sul tema.
Quest’anno l’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con la Fondazione ANDI Onlus, che rappresenta le attività sociali di ANDI, Associazione Nazionale Italiana Dentisti, e si occupa da sempre di progetti volti alla salvaguardia e alla prevenzione della salute in tutte le possibili declinazioni. Un impegno che nasce dalla consapevolezza dei bisogni delle persone messo in luce dalla quotidiana frequentazione di migliaia di persone negli studi dei Soci ANDI e dalla creazione del “Dentista Sentinella”, un progetto contro la violenza di genere e sui minori di formazione e di informazione degli Odontoiatri finalizzata a favorire sia il riconoscimento della violenza subita che la richiesta di aiuto. Ogni appuntamento avrà peculiarità proprie, con iniziative, spettacoli e mostre, sempre però accomunate da un filo rosso univoco e focalizzato sul contrasto alla violenza di genere. Scenderanno in campo, oltre ai Medici Odontoiatri di ANDI anche dei nomi del mondo dello spettacolo e dello sport da Jo Squillo a Renato Giordano, da Francesca Carollo a Giusy Versace insieme ai ragazzi del RUFA, Rome University of Fine Arts. Madrina dell’evento di Roma, al Teatro Tordinona: Claudia Gerini.
I diversi Muri sono stati allestiti con decine di bambole di ogni forma e dimensione, da quelle piccole a quelle più grandi, visibili anche da lontano. Oltre a questi oggetti, che danno il nome all’opera, ci sono lavori di altro genere, che trattano più o meno direttamente il tema: pannelli con frasi riportate dalle vittime, frasi che hanno urlato o sussurrato, ma che non sono state ascoltate. Laddove i Muri sono adiacenti a teatri o altri spazi di aggregazione, come a Roma per esempio, sono previste mostre fotografiche, performance artistiche e incontri rivolti al pubblico. Un ruolo estremamente importante sarà proprio quello svolto da Rai che, con il suo importante appoggio comunicativo, potrà contribuire ulteriormente ad accrescere l’impatto di questa importante campagna di sensibilizzazione. Il Muro si rivolge alle donne, alle vittime che non sono riuscite a parlare ma che hanno comunque il diritto di essere ricordate, soprattutto alle donne che sono oggi vittime di un qualunque tipo di violenza, sia essa fisica o psicologica, da parte di uomini a loro vicini. Il suo significato è a dir poco fondamentale in un Paese in cui ogni tre giorni una donna viene uccisa o maltrattata dal proprio partner. Il Wall of Dolls rimarrà in piedi fin quando il femminicidio esisterà, rimanendo visibile a tutti come un memento delle atrocità che gli uomini hanno perpetrato su delle innocenti.
https://andi.it/wall-of-dolls-roma/