India: forte aumento dei tumori infantili
STAMPA ESTERA - Ogni anno in India vengono diagnosticati 55 mila nuovi casi di cancro infantile, 200 mila nel mondo, 12.500 negli Stati Uniti. C'è un collegamento diretto tra urbanizzazione e tumori in età pediatrica?
India. Se sui bambini si allunga un’ombra minacciosa…
Il preoccupante aumento di casi di tumori infantili, 55 mila l'anno
di Amba Batra Bakshi per The Outlook India
- Ogni anno in India vengono diagnosticati 55 mila nuovi casi di cancro infantile, 200 mila nel mondo, 12.500 negli Stati Uniti
- Alcuni studi mettono in collegamento diretto la crescente urbanizzazione e i tumori in età pediatrica in tutto il mondo
- Solo il 5% dei casi di cancro infantile ha origini riconducibili a fattori ereditari. Il 95% dipende da cause esterne: virus, inquinamento, radiazioni
- Nel
- La forma tumorale più diffusa tra i bambini è la leucemia, seguita da linfomi, tumori del cervello e dei tessuti molli
- I tumori infantili sono il 4% del totale di casi di tumore in India
A Nitish piace una macchinina rossa e le tagliatelle Maggi. Sorride al fotografo, anche se sotto l'effetto di potenti sedativi. Ha 12 anni e un tumore alle ossa da sei. Il mese scorso i medici dell'All India Institute of Medical Sciences AIIMS hanno detto a suo padre, un agricoltore di Bihar, di riportare il ragazzo a casa, perché la malattia era entrata in fase terminale. Da ora in poi Nitish si troverà a combattere l'ultima e più amara battaglia. Quattro iniezioni di morfina al giorno. I genitori vogliono solo che il figlio muoia senza dolore. Nei pensieri bambini di Nitish la morte non c'è. Crede che guarirà, che per lui ci sia ancora un futuro.
A Natale dell'anno scorso a Risa Garg, 7 anni, è stata diagnosticata una leucemia. Nessun caso di tumore in famiglia. Scoprire che quella febbretta e quei dolori diffusi erano dovuti a quella malattia è stato sconvolgente per i genitori. Risa era una bambina che non si ammalava spesso, le era capitato di saltare scuola perché stava poco bene solo una volta. La madre aveva pensato al massimo a quella febbre reumatica che girava in quel periodo. Un esame del sangue aveva invece scoperto una leucemia linfoblastica, la forma di tumore più frequente nei bambini, che può essere fatale se non presa in tempo, ma con buona curabilità se diagnosticata subito. I mesi dopo Natale Risa li ha passati entrando e uscendo dagli ospedali, dove è stata sottoposta a radioterapia, chemio e altre cure. Enormi cambiamenti nella sua vita. Niente scuola, poche visite, il cane di casa dato via per evitare infezioni secondarie. "Le più grosse difficoltà, a livello emotivo" dice la mamma Rabani. "La bambina piangeva, voleva che la riportassimo a casa..."
Ogni anno in India viene diagnosticato il cancro a 55 mila bambini; quanti siano quelli che muoiono a causa di questa malattia, non si sa di preciso. Certo, sono molti di più i bambini che nel paese muoiono per malnutrizione o altre malattie, resta il fatto che l'aumento dei casi di tumore sta destando un certo allarme. "Di certo c'è maggiore consapevolezza nei confronti della malattia, i casi potrebbero sembrare sempre di più semplicemente perché è aumentato il numero di quanti si sottopongono ad accertamenti” dice il dottor Vinod K.Paul, primario pediatra dell'AIIMS - All India Institute of Medical Sciences. “Ma abbiamo comunque notato un aumento con l'urbanizzazione. Abbiamo una vasta popolazione, e di conseguenza anche un bacino di malati potenziali più grande".
In India si sta riscontrando quanto succede a livello globale: non si sa esattamente perché, ma in tutto il mondo sembra esserci un legame diretto tra urbanizzazione e tumori, tanto negli adulti che tra i bambini. Il cancro è la prima causa di morte tra i bambini canadesi e statunitensi. Il 23% dei bambini colpiti ha meno di un anno di età, il 20% ha tra uno e quattro anni. Nel Regno Unito i medici sostengono che ogni giorno si ammalano 10 bambini e che il 7% dei decessi tra i minori è dovuto a patologie oncologiche; in Giappone la percentuale è del 6,6%. Negli Stati Uniti ogni anno si registrano 12.500 nuovi casi di tumori infantili, molti meno che in India, che ne conta 55 mila registrati e chissà quanti non diagnosticati. Il dr Amita Mahajan, uno dei maggiori oncologi pediatrici del paese, che lavora all'Apollo Hospital, ci dice: "Abbiamo riscontrato un incremento dei tumori infantili con l'aumento di industrializzazione e sviluppo. Può anche essere che una migliore capacità diagnostica abbia avuto un ruolo nelle diagnosi precoci".
La leucemia è il tumore più diffuso tra i bambini, seguito da linfomi, tumori del cervello, delle ossa, del rene e dei tessuti molli. Dal momento che solo il 5% dei casi di tumore infantile è riconducibile a fattori ereditari, vengono messi sotto accusa alcune potenziali concause esterne come cibo, acqua, inquinamento e radiazioni. Il guaio è che i mezzi per affrontare al meglio il dramma che colpisce tanta gente sono scarsi. Nel 2009 in India c'erano solo 55 oncologi pediatrici, 15 dei quali a Mumbai.
"E' uno scandalo che alcuni dei nostri migliori ospedali non abbiano oncologi pediatri; dei bambini si occupano gli stessi specialisti che si occupano degli adulti" ci dice uno dei medici. L'India Paediatric Oncology Initiative della Jiv Daya Foundation di Dallas, negli USA, ha contato in tutta l'India solo 26 centri e 172 dipartimenti oncologici. In 265 facoltà di medicina indiani l'oncologia pediatrica non è nemmeno riconosciuta come specializzazione.
Ecco perché le diagnosi sono così difficili, tanto più che la malattia spesso segue percorsi singolari. L'educatrice di scuola materna di Shaila Raj si era accorta che la bambina, tre anni, zoppicava: dopo alcuni accertamenti, le fu diagnosticato un tumore al cervello. Anche in questo caso nessun precedente in famiglia e nessun sintomo particolare. "Abbiamo pensato a tutto come potenziale causa: il cibo, l'acqua, il piombo nella vernice con cui avevamo pitturato le pareti, l'inquinamento atmosferico" ci dice la madre Shruti Raj. "Non siamo riusciti a venire a capo di niente". Oggi, a sei anni, Shaila ha già subito quattro interventi chirurgici, ma il tumore continua a ripresentarsi.
I medici danno spiegazioni approssimative, parlano di virus che, introdotti nel corpo attraverso acqua, cibo e aria, possono causare in presenza di una ridotta protezione immunitaria mutazioni genetiche che degenerano in cancro. Studi dettagliati non ce ne sono. Il dottor Navin Dang, che dirige uno dei più vecchi laboratori di analisi di Nuova Delhi, ha visto crescere il numero delle diagnosi di tumori tra i bambini e parla di una ‘combinazione di fattori’: "L’acqua che bevono e il cibo che mangiano, quello che i bambini respirano o ciò a cui sono esposti, tutto potrebbe avere un ruolo nella comparsa di una patologia oncologica. Fino a tre anni fa ci capitava un bambino malato di cancro una volta ogni tanto. Oggi sono molti e tutti i giorni".
Il dottor R.N. Ghosh, primario del reparto di oncologia pediatrica del Saroj Gupta Cancer Centre & Research Institute di Calcutta ci dice di avere in cura una media di 40-50 pazienti bambini. Il problema del Bengala Occidentale è l'arsenico, un agente cancerogeno presente nell'acqua di alcune regioni. "Degli 85 pazienti oncologici nel mio reparto, 40 sono bambini. Un dato che parla chiaro".
Che i fattori esterni abbiano una forte correlazione con i tumori è confermato da quanto succede a Bhopal, dove l'oncologo Shyam Agarwal ci ricorda che secondo uno studio tra le persone esposte all'isocianato di metile nel disastro del 1984, e i loro figli, si riscontra un'alta incidenza di tumori. Ma la scienza vuole più di solo una correlazione per stabilire un rapporto di causa/effetto e il dottor Agarwal ci sta lavorando su.
Una delle difficoltà diagnostiche principali in caso di tumore infantile è la sintomatologia poco chiara: febbri prolungate, macchie scure, segni sul corpo, gengive sanguinanti o sangue nelle urine, pallore o colorito giallastro, linfonodi ingrossati e difficoltà respiratorie potrebbero indicare tutta una varietà di affezioni diverse, "senza contare che molti dei sintomi potrebbero essere facilmente associati anche ad altre malattie tipiche dell'infanzia" dice il dottor Agarwal. "E' per questo che prima di pensare a un cancro, un medico rischia di sospettare tutta una serie di altre malattie".
In questo periodo molti nutrono forti sospetti nei confronti delle radiazioni da ripetitori per la telefonia mobile, anche se la ricerca in merito non è ancora completa. Neha Kumar della Nesa, un'azienda che fabbrica uno strumento portatile per la misurazione dei livelli di radiazioni, sostiene di aver individuato aree ad alto rischio, ma magari mira solo a vendere più aggeggi prodotti dalla sua azienda... E anche i genitori di Risa, dopo la diagnosi, hanno iniziato a prendere in considerazione le tre torri mobili che si trovano a pochi passi dalla loro casa a Jor Bagh,a Delhi.
Nonostante tutto ciò, qualcosa comunque si muove. Tra un paio di anni Chennai sarà la prima città a vantare un registro dei tumori infantili. I lavori sono iniziati l'anno scorso, dice il dr Rejiv Rajendranath del Cancer Institute, che conta 60-70 pazienti in età pediatrica, provenienti in gran parte delle aree rurali. Resta il fatto che ‘molti dei casi di oncologia pediatrica in India sono ancora invisibili’, sostiene il dottor B. Arora del Tata Memorial Hospital, perché non esiste ancora un registro per i bambini poveri. In tutto il mondo, ha sottolineato un rapporto del 2011 del prof Tim Eden, ex presidente della Società Internazionale di Oncologia Pediatrica, "ora che le malattie infettive e parassitarie sono controllabili, il cancro infantile sta diventando una causa sempre più importante di malattia e mortalità". Una ragione in più per l'India per svegliarsi dal torpore.
Ma sono i ricchi che possono permettersi le cure, se il loro bambino si ammala di cancro. Che ne sarà dei bambini poveri? Nitish è stato aiutato dalla CanKids, una ONG vicino all’AIIMS. Ma quell’ospedale ha solo sei posti letto per cure palliative e terapie del dolore; gran parte dei bambini con tumori dolorosi hanno poche possibilità di arrivarci. Il dolore è terribile: Bhalla Gitanjali di Pall Can Care, una ONG, ci ha raccontato di un bambino che ha tentato il suicidio. Fortunatamente il governo ha recentemente modificato la legge che regola l'uso della morfina nella terapia del dolore.
C’è però una buona notizia sul fronte del cancro infantile. Il tasso di guarigione è alto: il 75% dei tumori infantili sono completamente curabili. Resta il fatto che l’unico dolore che un bambino dovrebbe provare è quello di un ginocchio sbucciato mentre gioca a pallone