Uno sguardo su tutto il mondo del fumetto e su tutto il mondo, visto dai fumetti
Fumetti con le ruote - Eva Kant e la Mini Minor
Fumetti con le ruote, tutti i sabati in onda su Isoradio, dalle 10:30 alle 10:45
Su Rai Isoradio, ogni sabato dalle 10.30 alle 10:45 si parla di macchine, viaggi e avventura con un taglio inedito che prende spunto dal mondo dei fumetti. Moltissimi eroi, super-eroi, cattivi e cattivissimi, nelle loro avventure sono alla guida di una macchina, una moto o addirittura un camion divenuti col tempo un personale segno di distinzione, oltre che un mezzo di trasporto.
Il Maggiolone Volkswagen di Dylan Dog, l'inconfondibile Jaguar di Diabolik, La Batmobile dell'Uomo Pipistrello, la sgangherata 313 di Paperino: sono tanti i mezzi di trasporto che scarrozzano gli eroi dei fumetti in giro per le strade del mondo.
A raccontarli sono proprio i loro autori, disegnatori, editori che ogni settimana saranno ospiti della rubrica "Fumetti con le ruote", nata da un'idea del direttore di Isoradio Danilo Scarrone, realizzata e condotta da Riccardo Corbò e Pasquale Martello, con la regia di Mauro De Cillis.
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Il personaggio della puntata
EVA KANT
Eva è un'eroina dei fumetti particolarissima, se non unica. Non è la classica eterna fidanzata sempre in pericolo e sempre salvata dal testosteronico eroe. Non rientra neanche nel novero della guerriere solitarie, che spesso usano gli uomini come si usa un kleenex.
Eva Kant è una donna libera, indipendente, forte, decisa, ma al contempo assolutamente legata al suo uomo da amore e ammirazione, da un legame fisico ed intellettuale, spesso anche sfidante.
Bellissima, bionda, occhi verdi come uno smeraldo, fisico sportivo, Eva Kant come tutte le donne di spessore si fa aspettare, per tre numeri nel suo caso, prima di comparire sull'albo "L'arresto di Diabolik" del marzo 1963.
Il re del terrore vuole rubare il diamante rosa in possesso di Lady Kant. Lei è la vedova di Lord Anthony Kant ambasciatore del Sudafrica morto in circostanze terribili quanto sospette.
È stato infatti sbranato da una pantera, durante una battuta di caccia finita tragicamente. Ma la vox populi è che sia stata la stessa Lady Eva Kant a gettarlo tra le fauci della bestia.
Diabolik, al primo sguardo, ne è subito conquistato. Eva non ha paura di lui, è la prima donna che non sviene o urla di fronte alla sua vista, anzi quasi lo deride, forte del suo passato di avventuriera e spia.
Addirittura lo salva dalla ghioglittina, e da quel momento i due sono inseparabili, anche se il rapporto all'inizio è burrascoso.
Diabolik ad un certo punto è tentato anche di strozzarla, letteralmente, poi si ferma poco prima che la sua stretta d'acciaio le serri per sempre la gola.
E' una scena spaventosa, figlia di un'epoca nella quale il politicamente corretto non si sapeva neanche cosa fosse.
Dopo le scuse del re del terrore, il rapporto diventa quasi simbiotioco, anche se entrambi manterranno intatta la loro fortissima personalità e i loro segreti.
Eva Kant, oltre alla Jaguar ovviamente, ha spesso usato tre modelli di macchine.
La prima è stata una Mini Minor, che poi era anche la macchina di Angela Giussani.
E' stata poi sostituita da una Twingo (modello "Diabolika", ovviamente).
Le piccole utilitarie, le macchine "femminili" sono state sostituite in tempi recenti da un grosso SUV, la Land Rover Evoque, un potente 4x4 utile per fuggire nei terreni più vari.
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L'anteprima della settimana
Il grande Diabolik n° 33
Data uscita: aprile 2014
Pagine: 196
LA VERA STORIA DELL'ISOLA DI KING
Soggetto: Mario Gomboli e Tito Faraci
Sceneggiatura: Tito Faraci
Disegni: Giuseppe Palumbo
Disegni di collegamento: Giuseppe Di Bernardo e Jacopo Brandi
Copertina: Giuseppe Palumbo
Forse Diabolik sta per scoprire chi era veramente King, il re dell’isola sulla quale è cresciuto, e come era diventato il capo di una accozzaglia di criminali geniali quanto spietati. Forse.
E chi è la donna chi si è presa cura di lui, quando era ancora in fasce?
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La macchina della puntata
MINI MINOR
A metà degli anni 50, La British Motor Corporation voleva realizzare una vettura in grado di trasportare almeno 4 persone, ma che fosse piccola ed economica, come risposta alla recente crisi del petrolio che aveva portato a grossi aumenti nei prezzi dei carburanti.
La progettò l'ingegnere Alec Issigonis, che riuscì nell'incredibile alchimia: il motore aveva una disposizione anteriore-trasversale, con il cambio montato sotto. Le ruote erano da 10 pollici, per limitare l'invasività dei parafanghi. Per contenere i costi le cerniere delle porte e le saldature erano a vista.
La vettura, lunga appena tre metri, poteva ospitare 4 persone.
La Mini debuttò il 26 agosto del 1959, con marchi Austin e Morris.
Non divenne un cult immediatamente, per via di alcune scomodità nell'assetto di guida e per gli spazi angusti, sopratutto se il guidatore era abbastanza alto.
La vendita della licenza di fabbricazione a svariate fabbriche nel mondo, e la vittoria in diverse competizioni sportive, ne lanciarono il mito dalla seconda metà degli anni 60.
La produzione del modello originale termina nel 2000 ma il marchio continua a girare per le strade con nuove versioni più moderne.
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Il fumetto della settimana
LUCREZIA E ALICE A QUEL PAESE
di Silvia Ziche
editore Rizzoli/Lizard
brossura con alette, b/n., 144 pp.
Silvia Ziche è una disegnatrice Disney, tra le più apprezzate in Italia, ma è autrice completa con i personaggi di Alice, giovane e sognatrice ragazza degli anni 80, e Lucrezia, donna dei nostri giorni, sempre in preda a crisi sentimentali.
Per la prima volta, in questo libro la Ziche fa incontrare le due protagoniste, mettendo in pratica a confronto la nostra gioventù piena di speranze e sogni, e il nostro oggi di adulti, un quotidiano dove la tecnologia rende sempre più estranianti i rapporti tra esseri umani e dove il mondo del lavoro, della politica, dell'amore, è sempre in perenne crisi.
Avere vent’anni mentre in tv impazza il ciuffo alla Luke Perry di Beverly Hills 90210 e le fauci spalancate di Alanis Morissette per poi svegliarsi all’improvviso nel Duemila della crisi, scongelandosi con l’aria calda di un phon. È ciò che succede ad Alice a Quel paese, appena uscita dal freezer del suo rapitore, ora deciso a entrare in politica e a dominare il mondo.
Non sarà facile per lei recuperare il futuro perduto senza farsi ipnotizzare da Google Street View, e se ad aiutarla c’è Lucrezia, ghostwriter quarantenne specializzata nella “coltivazione di ego ipertrofici”, single incallita e vittima designata del virus più contagioso del nuovo secolo, l’incantesimo della Bella Addormentata 2.0, l’esito della sfida si fa sempre più dubbio.
Tra dipendenze dal web e politici costruiti a tavolino, futuri deludenti e aspettative disattese, connessioni telematiche e disconnessioni dalla realtà, le due più famose eroine nate dall’estro di Silvia Ziche tornano in una favola ricca di ironia e di verità.
Lo stile è umoristico, ma il messaggio e lo svolgimento sono molto profondi.
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Gli autori e conduttori:
Riccardo CORBÒ
E’ tra i fondatori del primo magazine telematico dedicato al fumetto, nella prima metà degli anni 90. Dopo aver lavorato per le principali case editrici di fumetti romane, nei ruoli redazionali più disparati, è passato in Rai. Ha collaborato dal 1996 al 2004 al programma radiofonico “Golem”. Dal 2001 al 2005, a Rainet, è stato il Portal Manager e Community Manager di Rai.it. Ha curato il sito del Tg1, di Vincenzo Mollica e l’offerta dei canali Rai su Youtube. Attualmente lavora al Tg3, dove si occupa per il web della rubrica “Comics” e per la televisione realizza servizi per il “Tiggì Gulp” (in onda su Rai Gulp) e per la rubrica “Agenda del mondo” (in onda su Rai Tre).
Insegna da otto anni “Morfologia e critica della paraletteratura” al Master in Critica Giornalistica dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”.
Pasquale MARTELLO
Tra i suoi lavori annovera vignette satiriche e umoristiche per numerosi quotidiani; illustrazione, grafica e cura di saggi sul mondo del fumetto. E’ stato tra i disegnatori del fumetto Tiramolla. Per Rainet, è stato l’art director delle prime interfacce web e multimediali del servizio pubblico. Attualmente è web master del sito del Tg3, per il quale realizza anche la vignetta giornaliera presente in home page e presentata settimanalmente nel corso della trasmissione “Fuori Tg”. Per “Tiggì Gulp” il telegiornale per ragazzi della Rai, realizza regolarmente servizi sulle novità tecnologiche. Per Isoradio è anche autore de “La vignetta alla Radio”, in onda tutti i giovedì mattina.
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Il regista
Mauro DE CILLIS
Ha iniziato ad occuparsi di comunicazione nel 1975, scrivendo per il settimanale musicale "Nuovo Sound". Dal 1980 collabora con Radio RAI, come autore, conduttore, regista e giornalista. Nei vari ruoli ha seguito produzioni diverse per Radio Uno e Radio Due: trasmissioni musicali, varietà, contenitori, programmi in diretta con gli ascoltatori, sceneggiati, sit-com e altro ancora. Nel 2006, insieme ai colleghi Massimo Forleo, Emilia Morelli e Francesca Vitale, ha rappresentato Radio Uno al Prix Italia, con il documentario "Cefalonia. Non immaginavo che ci ammazzassero...", selezionato tra i sei migliori lavori d'interesse storico e poi compreso nell'antologia "Cento voci dall'Italia" (RAI Teche, 2011).
Nel 1991 l'associazione dei critici radiotelevisivi (AICRET) e l'Ente dello Spettacolo lo hanno premiato quale miglior regista radiofonico italiano.