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E' morto Ray Bradbury, ma non è un addio
Il grande scrittore di fantascienza è deceduto a Los Angeles a 91 anni, ma ci lascia in ottima compagnia dei suoi capolavori della letteratura
"Il mondo ha perso uno dei migliori scrittori che si siano mai conosciuti e uno degli uomini più cari al mio cuore. Riposa in pace Ray Bradbury, vecchio nonno", ha twitatto sul suo profilo il nipote dello scrittore, Danny Karapetian.
Grazie a un mezzo di comunicazione che alcuni anni fa sarebbe rientrato a pieno diritto nei canoni della fantascienza, il mondo è venuto a sapere della scomparsa di Ray Bradbury.
Grande scrittore, grandissimo visionario, avrebbe compiuto 92 anni il prossimo 20 agosto.
Figlio di un operaio e di una casalinga di origini svedesi, nel 1934, a causa della grande depressione durante la quale il padre rimase disoccupato, si trasferisce in California, dove scopre il mondo del fantasy, tanto da iniziare a scrivere alcuni racconti su riviste di settore.
Nel 1950 raccoglie in un unico volume le sue "Cronache marziane", che ottengono un vasto successo internazionale.
L'anno successivo segue il capolavoro di "Fahrenheit 451", ambientato in una società distopica dove è i libri sono considerati altamente illegali, dal quale Francois Truffaut ne ricavò una pellicola indimenticabile (ma il libro le rimane sempre superiore).
La sua "fanta scienza" non si è mai avverata, almeno storicamente: nel suo 1999 di "Cronache marziane" l'uomo aveva già iniziato a colonizzare il pianeta rosso.
Ma se ha fallito come "veggente" scientifico, ci ha lasciato uno sguardo sociale sull'umanità e sulle sue distorsioni che è perfetto e sempiterno.
I suoi racconti sono dei moniti per il nostro presente, che troppo spesso ci siamo dimenticati di ascoltare.
La maniera migliore per ricordarlo è riprendere uno dei suoi libri, meglio ancora se qualche vecchia edizione, di quelle vissute, prestate, lette, rilette, e perdersi stasera dentro le pagine di Bradbury.
Pagine che possono anche essere a fumetti.
La EC da lì a poco fu travolta dall'onda censoria cavalcata da Fredric Wertham col suo saggio "La seduzione dell'innocente". Alcune delle copertine incrimanate per la troppa violenza e morbosità avevano il nome di Bradbury in bella vista, ma non bastò a salvare la casa editrice dalla chiusura.
In Italia, il meglio di queste storie fu raccolto, nel 1972, nell'Oscar Mondadori n° 432. Sul mercato dell'usato sta intorno a 5 euro.
E' un piccolo cimelio, da tenere accanto alle altre opere di Ray Bradbury e da rileggere per capire che Bradbury, non ci ha lasciato, ma è in tutte le nostre librerie, quando vogliamo.