di Giulio Valesini e Cataldo Ciccolella
Collaborazione di Lidia Galeazzo, Eva Georganopolou, Ilaria Proietti
Ricerche immagini di Alessia Pelagaggi
Immagini di Paolo Palermo
Montaggio di Maurizio Alfonso, Marcelo Lippi, Andrea Masella
Grafiche di Michele Ventrone
Per rispondere alla guerra in Ucraina, l'occidente ha cercato di colpire l'establishment russo nelle sue finanze.
Oltre a banche e prodotti russi, a finire sotto sanzioni sono stati i cosiddetti oligarchi. Cioè quegli uomini d'affari, spesso con un passato nelle forze di sicurezza o nel KGB, che hanno fatto le loro fortune appropriandosi dei beni pubblici russi e grazie alla loro lealtà a Putin. Report racconterà come questi oligarchi sono però un prodotto in buona parte occidentale. Così sono diventati ancor più potenti e intoccabili in patria. Sino a un mese e mezzo fa i ricconi di Mosca e San Pietroburgo facevano girare un sacco di soldi e i colletti bianchi di mezzo mondo facevano affari d'oro fornendogli consulenze milionarie. Alcuni Paesi come Cipro o il Regno Unito, con leggi fin troppo favorevoli e avvocati specializzati, hanno dato a questi uomini - e ai loro familiari - un passaporto europeo e la possibilità di costruire impenetrabili schermi che rendono difficilissimo attaccarne le ricchezze. Altri Paesi come l'Italia hanno corteggiato per anni il turismo di lusso dei russi e i loro investimenti in Sardegna e in Toscana. Oggi rischiamo di danneggiare la nostra stessa economia e non riuscire nemmeno a scalfire gli interessi degli oligarchi, proprio perché grazie all'occidente hanno da tempo preso precauzioni. La caccia al tesoro è iniziata. Ma chi è il vero pirata?
Un ringraziamento a Valentina Varisco per la rappresentazione degli schemi societari
Le risposte degli interessati ai quesiti su Crazy Pizza