collaborazione di Norma Ferrara
immagini di Cristiano Forti e Andrea Lilli
Sui fondali dello Jonio calabrese da ottanta anni giace il relitto di un piroscafo militare affondato da un sottomarino inglese durante la seconda guerra mondiale. Nella stiva sono ancora conservate decine di tonnellate di tritolo, che stando ad alcune informative redatte negli anni 2000 dal Sismi, il servizio segreto militare, sarebbe stato usato dalla 'ndrangheta per i suoi attentati in Calabria e, in base ad alcune ipotesi investigative, addirittura per la strage di Capaci. L'esplosivo del relitto, secondo il Sismi, sarebbe stato adoperato anche per l'attentato del 2004 all'allora sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti. Un episodio che ha cambiato il corso della recente storia politica calabrese. L'ordigno venne scoperto grazie a tre informative firmate da Marco Mancini, l'agente segreto protagonista dell'incontro in autogrill con Matteo Renzi. Vent'anni dopo, alcuni pentiti stanno raccontando un'inquietante verità: l'attentato a Scopelliti sarebbe una bufala, orchestrato dai servizi segreti in collaborazione con la 'ndrangheta per accelerare la carriera del politico calabrese.