La posta del cuore

di Giulio Valesini e Cataldo Ciccolella
Collaborazione di Norma Ferrara e Evanthia Georganopoulou
Immagini di Carlos Dias, Dario D’india, Andrea Lilli e Paolo Palermo
Disegni animati di Lorenzo Palloni

Montaggio di Debora Bucci
Grafiche di Giorgio Vallati

 


L'innovazione in medicina ha prodotto dispositivi medici sempre più efficaci, capaci di salvare vite umane e farci vivere meglio.
Questi apparecchi sono però anche molto costosi e incidono sul bilancio del Servizio sanitario nazionale. Per questo il loro uso deve essere appropriato e determinato solo da ragioni scientifiche. Cosa succede se gli interessi commerciali indirizzano la pratica medica? Ad esempio, le valvole percutanee per la cura della stenosi aortica, le TAVI, stanno soppiantando la cardiochirurgia. Hanno molti vantaggi sul breve termine ma delle serie controindicazioni sul lungo termine. Eppure, i cardiologi europei intendono abbassare a 70 anni la soglia di impianto consigliata dalle linee guida, laddove oggi è 75 anni. Le TAVI costano circa 17mila euro contro i 3mila delle valvole per chirurgia. Alcuni ricercatori ritengono che le multinazionali del dispositivo abbiano rapporti troppo stretti con i medici e stiano indirizzando questa svolta. Il viaggio di Report comincia a Londra, al più importante congresso di cardiologia del mondo, dove scienza e business si incontrano, e prosegue nelle sale operatorie italiane, passando per primari che chiedono sponsorizzazioni per i loro congressi alle aziende e multinazionali che pagano le tasse all'estero ma chiedono esosi rimborsi alle Regioni italiane.

- Le riposte del Ministero della Salute