La scomoda eredità degli Elkann

di Manuele Bonaccorsi
Collaborazione di Madi Ferrucci
Immagini di Giovanni De Faveri
Ricerca immagini di Alessia Pelagaggi

Montaggio di Sonia Zarfati 

 

L’eredità contesa di Marella Caracciolo, la consorte dell’avvocato Gianni Agnelli.
Ottanta milioni di euro è il prezzo con cui il 19 maggio 2004 Marella Caracciolo ha venduto ai nipoti John, Lapo e Ginevra Elkann le sue quote della Dicembre, la società cassaforte dell’impero che fu di Gianni Agnelli. Ma manca l’originale dell’atto di compravendita, e il conto della Gabriel Fiduciaria da cui sarebbe dovuto partire il pagamento era stato chiuso due giorni prima, il 17 maggio, come dimostrerebbe il documento inedito, di cui Report è entrata in possesso, che rischia di pesare come un macigno sul processo civile che oppone gli Elkann alla loro madre, Margherita, la figlia di Gianni Agnelli, in merito all’eredità di Marella Caracciolo, la consorte dell’avvocato, deceduta nel 2019. Il documento è stato rintracciato dalle fiamme gialle torinesi all’interno delle indagini penali che vedono i tre Elkann indagati per truffa ai danni dello Stato. Non solo, i magistrati hanno trovato traccia di un pagamento opposto: 100 milioni di euro sarebbero passati dai conti della presunta venditrice (Marella) a quelli degli acquirenti (John, Lapo e Ginevra). Secondo i magistrati torinesi la compravendita potrebbe essere “fittizia e artatamente costruita”. La conseguenza? Se le prove trovate dai pm fossero prese per buone dai giudici civili, tra il 40 e il 50% della Dicembre finirebbe nelle mani di Margherita Agnelli. Potrebbero cioè cambiare gli assetti manageriali di tutte le società controllate tramite la holding Exor.

-29 dicembre 2024: In merito alla trasmissione di Report di questa sera sulla vicenda Dicembre e i fratelli Elkann, fonti legali vicino a Margherita Agnelli precisano che "sino ad oggi non è stato rinvenuto alcun originale delle tre scritture del 19 maggio 2004 ma solo varie fotocopie e tutte differenti tra loro. Inoltre non è affatto vero - come i legali di controparte hanno dichiarato- che vi sia stato alcun organo giurisdizionale che si sia mai pronunciato nel merito delle validità delle tre scritture del 19.05.2004 di trasferimento delle partecipazioni della Dicembre. Sarà eventualmente il Tribunale di Torino sia in sede civile sia in sede penale a pronunciarsi per la prima volta su tale materia. L’unica volta che un giudice si e’ pronunciato su tali asserite scritture e’ stato solo quando ha valutato la loro valenza formale a poter costituire documentazione valida per l’iscrizione alla Camera di Commercio di Torino e ha negato tale iscrizione proprio in quanto ha ravvisato che trattasi di fotocopie”

La nota ricevuta dai legali dei fratelli Elkann