Non c'è voluto molto, da quando è iniziata la pandemia, perché gli scienziati scoprissero che chi è affetto da Covid-19 rilascia particelle di virus anche nelle feci. In Olanda l’istituto di ricerca Kwr ha lanciato un progetto pilota: da marzo scorso monitora le acque reflue di Amsterdam e Rotterdam per scovare la presenza di virus nella comunità. Tutto per potenziare le attività di tracciamento e di screening della popolazione. Seguendo l'Istituto Kwr, il governo olandese ha avviato un monitoraggio a tappeto dei 300 impianti di depurazione del paese. In Italia l'Istituto Superiore di Sanità sta provando a fare qualcosa di simile: a giugno 2020 ha trovato tracce di Sars-Cov-2 in campioni prelevati a Milano e Torino addirittura a dicembre 2019. Quindi ha lanciato una call volontaria per tutti gli istituti di ricerca che vogliono collaborare allo studio delle acque reflue. Il progetto si chiama Sari, ma a che punto è? E l'Italia sta sfruttando appieno la potenzialità di uno strumento come le acque reflue, specchio di quello che succede nella società?§