La strage nascosta

di Rosamaria Aquino
Collaborazione di Norma Ferrara ed Enrica Riera
Immagini di Chiara D'Ambros, Dario D'India e Marco Ronca
Ricerca immagini di Tiziana Battisti e Eva Georganopoulou
Montaggio di Sonia Zarfati
Grafiche di Michele Ventrone


 

Una strage, successiva a quella di Cutro, che è stata tenuta nascosta: è il naufragio di Roccella Jonica.
È la notte tra il 16 e il 17 giugno 2024. Una barca a vela di turisti francesi soccorre un’altra barca a vela, quasi affondata, a 120 miglia dalle coste calabresi. A bordo c’erano 12 migranti, solo una piccola parte di un gruppo di 76 persone, un terzo dei quali bambini, imbarcatosi una settimana prima da Bodrum, in Turchia. Una strage. È il naufragio di Roccella Jonica, dal porto dove i superstiti verranno trasportati dalla Guardia Costiera. Da quel momento inizia a calare uno strano silenzio su quelle operazioni. Non tornano i numeri delle salme recuperate, le operazioni di trasporto dei cadaveri recuperati in mare si svolgono di notte in porti distanti tra loro centinaia di chilometri, rendendo difficile alla stampa di documentare il naufragio. I parenti che devono riconoscere i corpi, recuperati nei giorni successivi in mare, sono costretti a fare la spola tra diversi ospedali, ma anche i vivi vengono ricoverati in posti diversi, persino in altre province. Nessuna cerimonia comune, nessun messaggio di cordoglio, nessun comunicato in quei giorni dal Governo. Si voleva evitare l’effetto Cutro? Report, con testimonianze inedite, ripercorre tutte le fasi di quel naufragio, dal primo allarme lanciato da Alarm Phone alla gestione dei superstiti e dei rimpatri.


-Le risposte del Ministero dell'Interno
-Le risposte di Frontex
-Le risposte della Guardia Costiera