di Emanuele Bellano
Collaborazione di Raffaella Notariale, Madi Ferrucci
Immagini di Chiara D'Ambros, Alfredo Farina, Cristiano Forti, Andrea Lilli, Paolo Pisacane, Alessandro Sarno
La Toscana è l'area d'Italia da cui provengono alcuni dei vini più famosi: Bolgheri, Chianti Classico, Supertuscan.
Sono marchi che hanno conquistato il mondo e arrivano a costare diverse migliaia di euro a bottiglia. Chi decide di spendere così tanto per un vino, sa che sta comprando un prodotto esclusivo, la cui produzione pregiata è resa unica dalle caratteristiche irripetibili del terreno, del clima e dell'esposizione dei vigneti dove crescono le uve e dalla sapienza decennale di chi seleziona i grappoli migliori e li fa diventare vino.
Questo è quanto trasmettono ai consumatori la pubblicità, le schede tecniche e le etichette dei vini più blasonati. Grazie a una serie di documenti esclusivi, Report svela una realtà ben diversa da quella raccontata da cantine ed enologi. Alcuni nomi del vino toscano acquistano ogni anno enormi partite da commercianti di vino che, a loro volta, acquistano vino sfuso attraverso mediatori e grossisti. Il vino viene migliorato con correttivi che vanno a incidere su colore, gradazione e sapore e poi venduto ai grandissimi marchi che, così, riescono a garantirsi la materia prima per produrre il numero di bottiglie che il mercato richiede loro. Si tratterebbe di vino che, a volte, proviene anche da fuori regione e che poi, con l'aiuto di carte e documenti ad hoc, come rivelano alcuni testimoni, verrebbe trasformato in vino toscano, Chianti o Chianti Classico.