Il Comune di Catania ha dichiarato il dissesto, sotto il peso di 1,6 miliardi di debiti. Si tratta della prima Città metropolitana ad andare in default, il più grande fallimento di un Comune dal 1993, quando a portare i libri in tribunale fu Napoli. Report aveva approfondito le cause della malagestione di Catania nella
puntata del 19 novembre. Catania era già dal 2013 in predissesto, una misura che sarebbe dovuta servire a recuperare lo sbilancio, ma che in realtà ha avuto solo l’effetto di aumentare i debiti. Nella seduta del Consiglio Comunale che ha certificato il fallimento era assente Enzo Bianco, Pd, sindaco fino a questo giugno, attuale presidente del Consiglio dell’Anci, l’associazione dei comuni italiani, ritenuto il principale artefici del buco nei conti cittadini. Una accusa che Bianco respinge al mittente, dando la responsabilità alle due giunte precedenti di centrodestra guida Scapagnini e Stancanelli. Ora il Comune dovrà affrontare durissimi tagli alla spesa per servizi e per il personale, mentre i debiti saranno gestiti da una commissione di liquidatori, nominata dalla Prefettura.
Nuove notizie anche da Torino, il comune più indebitato d’Italia (oltre 4 miliardi), che finora è riuscito ad evitare il dissesto. La procura della Repubblica ha chiesto il rinvio a giudizio della sindaca Chiara Appendino, accusata di falso ideologico nella redazione del bilancio 2016 della città. L'udienza preliminare è stata fissata per il 21 febbraio.