Queste le accuse con cui la Procura di Catania ha fatto arrestare il luminare della cardiologia interventistica Corrado Tamburino e otto fra importanti medici siciliani (Antonio Micari, capo della cardiologia invasiva del Policlinico di Messina, Marco Contarini, direttore di cardiologia all’Umberto I di Siracusa e Antonino Nicosia, dell’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa) e rappresentanti di società distributrici di dispositivi medici prodotti da multinazionali straniere come Biosensors International, Boston Scientific e Medtronic.
Le indagini svolte da militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Catania hanno rivelato quello che sarebbe un ampio sistema dedito alla commissione di atti corruttivi utilizzando lo schermo delle sponsorizzazioni economiche di eventi formativi medici come ricompensa per l'acquisto di un numero maggiore di dispositivi, oppure a prezzi fuori mercato (ben il 20% sopra il prezzo stabilito da Consip). Si tratta di Tavi (valvole aortiche transcatetere) e stent, prodotti di cui Report aveva dimostrato già nel 2018 un uso eccessivo e fuori dalle linee guida spinto dal marketing delle multinazionali e dagli interessi di alcuni primari.
In questo caso secondo il GIP Giuseppina Montuori i "finanziamenti non hanno nulla a che fare con la formazione ma rappresentano vere e proprie mazzette" Nell'inchiesta "Affari di Cuore" di Giulio Valesini, Cataldo Ciccolella e Simona Peluso, in collaborazione con il consorzio internazionale di giornalisti investigativi ICIJ, Report aveva intervistato proprio il prof. Tamburino scoprendo che possedeva 200mila euro di azioni di società di dispositivi TAVI e che era persino consulente di una delle società su cui stava però conducendo anche studi clinici di efficacia e sicurezza coordinati dall’Istituto Superiore di Sanità, in questo modo esponendosi a un pericoloso conflitto di interesse.