È lo scenario della 49sima edizione del Giffoni Film Fest quella scelta per la presentazione, alla presenza del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, della docu-serie "Boez - Andiamo via". Prodotta da Rai Fiction e Stemal Entertainment, racconta il viaggio a piedi di sei ragazzi condannati per aver infranto la legge e in regime di detenzione, interna ed esterna. Un viaggio/pellegrinaggio che sperimenta il cammino come dispositivo di recupero, una pena alternativa già praticata in altri paesi europei e che abbatte le percentuali di recidiva. La docu-serie vuol essere l’occasione per esplorare e verificare in modo concreto l’ipotesi di inserire il cammino come strumento di riscatto e pratica possibile.
"Boez - Andiamo via è una di quelle esperienze che danno un senso profondo al nostro lavoro e che Rai Fiction ha costruito in sintonia con l'attenzione alla realtà che caratterizza la programmazione di Rai3”, ha dichiarato Eleonora Andreatta, direttrice di Rai Fiction. “È una serie/documentario”, prosegue Andreatta, “che riduce al minimo la mediazione spettacolare e narrativa e mette al centro una sfida che riguarda la condizione di chi è detenuto e chi sconta una pena alternativa. Abbiamo messo insieme sei giovani in regime di detenzione, interna o esterna, per i crimini commessi, tutti sulla soglia che può decidere di un destino e aprirlo alla libertà e alla consapevolezza di ciascuno.
Boez è stata per loro un'occasione, li ha messi di fronte alla possibilità di abbandonare la reclusione e uscire, provarsi, guardare in faccia se stessi e gli altri, confrontarsi, dialogare e riconoscersi lungo il cammino della via Francigena, strada dei pellegrini e qui strada verso la speranza di poter ricominciare una nuova vita.
Ogni nostra preoccupazione è stata volta a eliminare qualunque rischio di spettacolo o di drammatizzazione esterna perché abbiamo sentito tutta la responsabilità etica che comporta il confine tra la realtà e la messa in scena.
E voglio sottolineare come Boez - Andiamo via ci ricordi quanto il senso della fiction sia legato anche alla rete di relazioni con la società e le istituzioni. In questo caso, essenziale è stata la collaborazione con il Ministero di Giustizia che ha condiviso il progetto e ha predisposto le condizioni per cui il cammino dei sei pellegrini si realizzasse. Così come non posso non ringraziare la Stemal di Donatella Palermo."
Dell'importanza del progetto nell'ambito di una concezione sociale del servizio pubblico è convinto il direttore di Rai3 Stefano Coletta.
"Boez è un racconto toccante, un viaggio umano di riscatto, di recupero della propria identità e della vita sociale. Un gruppo di esistenze giovani che sono andate in corto circuito, che si sono perdute e che si incontrano lungo un percorso comune, metafora di un viaggio di redenzione, fatto di autenticità, di rielaborazioni dolorose ma anche coraggiose fino alla rinascita di una vita nuova. È un prodotto di Rai Fiction che ben si sposa con l'identità e la mission del terzo canale che fa della narrazione e dell'impegno civile la sua bandiera. Sono molto fiero di dare spazio a questa nuova sperimentazione televisiva che si fonda sulla verità."
"Boez - Andiamo via è una di quelle esperienze che danno un senso profondo al nostro lavoro e che Rai Fiction ha costruito in sintonia con l'attenzione alla realtà che caratterizza la programmazione di Rai3”, ha dichiarato Eleonora Andreatta, direttrice di Rai Fiction. “È una serie/documentario”, prosegue Andreatta, “che riduce al minimo la mediazione spettacolare e narrativa e mette al centro una sfida che riguarda la condizione di chi è detenuto e chi sconta una pena alternativa. Abbiamo messo insieme sei giovani in regime di detenzione, interna o esterna, per i crimini commessi, tutti sulla soglia che può decidere di un destino e aprirlo alla libertà e alla consapevolezza di ciascuno.
Boez è stata per loro un'occasione, li ha messi di fronte alla possibilità di abbandonare la reclusione e uscire, provarsi, guardare in faccia se stessi e gli altri, confrontarsi, dialogare e riconoscersi lungo il cammino della via Francigena, strada dei pellegrini e qui strada verso la speranza di poter ricominciare una nuova vita.
Ogni nostra preoccupazione è stata volta a eliminare qualunque rischio di spettacolo o di drammatizzazione esterna perché abbiamo sentito tutta la responsabilità etica che comporta il confine tra la realtà e la messa in scena.
E voglio sottolineare come Boez - Andiamo via ci ricordi quanto il senso della fiction sia legato anche alla rete di relazioni con la società e le istituzioni. In questo caso, essenziale è stata la collaborazione con il Ministero di Giustizia che ha condiviso il progetto e ha predisposto le condizioni per cui il cammino dei sei pellegrini si realizzasse. Così come non posso non ringraziare la Stemal di Donatella Palermo."
Dell'importanza del progetto nell'ambito di una concezione sociale del servizio pubblico è convinto il direttore di Rai3 Stefano Coletta.
"Boez è un racconto toccante, un viaggio umano di riscatto, di recupero della propria identità e della vita sociale. Un gruppo di esistenze giovani che sono andate in corto circuito, che si sono perdute e che si incontrano lungo un percorso comune, metafora di un viaggio di redenzione, fatto di autenticità, di rielaborazioni dolorose ma anche coraggiose fino alla rinascita di una vita nuova. È un prodotto di Rai Fiction che ben si sposa con l'identità e la mission del terzo canale che fa della narrazione e dell'impegno civile la sua bandiera. Sono molto fiero di dare spazio a questa nuova sperimentazione televisiva che si fonda sulla verità."