Carne vera, carne sintetica, tutela dell’ambiente, gas serra, cambiamento climatico e sicurezza alimentare. Siamo al bivio, due diverse visioni si scontrano nel momento cruciale della crisi climatica da affrontare: rendere l’allevamento intensivo meno impattante o creare carne alternativa, sia di laboratorio che con proteine vegetali?
A “Indovina chi viene a cena”, in onda sabato 24 settembre alle 21.20 su Rai3, l’inchiesta di Sabrina Giannini analizza le start up israeliane e olandesi, ormai al varo, per produrre carne in laboratorio partendo da cellule staminali: da una sola cellula animale si possono produrre quintali di carne. Si vedranno quindi realtà italiane in grado di competere con i grandi produttori di hamburger vegetali. Qual è la verità sul cibo simile alla carne o quello definito “artificiale”? E’ davvero greenwashing, ecologia di facciata, o è più sostenibile rispetto all’allevamento intensivo di carne e pesce? Una delle start up raccontate nell’inchiesta produce infatti salmone a base di proteine vegetali. Infine, un cavallo di battaglia della giornalista: può un allevamento essere sostenibile se è intensivo, può un’etichetta definire un alimento prodotto nel rispetto del “benessere animale” quando le condizioni sono sostanzialmente le stesse? Ben presto vedremo le etichette “benessere animale” autorizzate dal Governo. Il primo caso al mondo di etichette “di Stato” per i prodotti di origine animale.
A “Indovina chi viene a cena”, in onda sabato 24 settembre alle 21.20 su Rai3, l’inchiesta di Sabrina Giannini analizza le start up israeliane e olandesi, ormai al varo, per produrre carne in laboratorio partendo da cellule staminali: da una sola cellula animale si possono produrre quintali di carne. Si vedranno quindi realtà italiane in grado di competere con i grandi produttori di hamburger vegetali. Qual è la verità sul cibo simile alla carne o quello definito “artificiale”? E’ davvero greenwashing, ecologia di facciata, o è più sostenibile rispetto all’allevamento intensivo di carne e pesce? Una delle start up raccontate nell’inchiesta produce infatti salmone a base di proteine vegetali. Infine, un cavallo di battaglia della giornalista: può un allevamento essere sostenibile se è intensivo, può un’etichetta definire un alimento prodotto nel rispetto del “benessere animale” quando le condizioni sono sostanzialmente le stesse? Ben presto vedremo le etichette “benessere animale” autorizzate dal Governo. Il primo caso al mondo di etichette “di Stato” per i prodotti di origine animale.