Mercoledì 25 gennaio, alla vigilia del Giornata della Memoria, su Rai 1 alle 21.25 arriva in prima visione “Zack, cane eroe”.
Quando la specie umana dà il peggio di sé, la salvezza può arrivare da un fedele amico a quattro zampe. Siamo a Berlino, durante la Seconda guerra mondiale e al culmine della persecuzione razziale nazista. Le famiglie ebree vengono deportate verso i campi di sterminio e fra queste c’è anche quella del piccolo Joshua. Un ufficiale delle SS si prende il suo cane e lo addestra alla sorveglianza dei prigionieri. Ma un giorno, nel campo di concentramento, Zack riconosce Joshua e lo aiuterà nei suoi intenti di fuga.
La convivenza di due temi in contrasto come l’orrore dei campi di sterminio e l’amore per gli animali non è impresa facile da realizzare al cinema. Ci è riuscita Lynn Roth, sensibile regista non nuova a questi temi, con il suo “Zack, cane eroe”, tratto dal romanzo israeliano “The jewish dog” che ha ottenuto un enorme successo nel suo Paese. Il giovanissimo August Maturo è misurato e commovente nell’interpretare il ragazzino deportato e stempera, almeno in parte, il tono cupo e inevitabile nella rappresentazione di una tragedia come l’Olocausto.
“Zack, cane eroe” (Sheperd: The Story of a Jewish Dog, Usa, 2019). Regia di Lynn Roth, con Ayelet Zurer, August Maturo, Ken Duken, Levente Molnár.
Quando la specie umana dà il peggio di sé, la salvezza può arrivare da un fedele amico a quattro zampe. Siamo a Berlino, durante la Seconda guerra mondiale e al culmine della persecuzione razziale nazista. Le famiglie ebree vengono deportate verso i campi di sterminio e fra queste c’è anche quella del piccolo Joshua. Un ufficiale delle SS si prende il suo cane e lo addestra alla sorveglianza dei prigionieri. Ma un giorno, nel campo di concentramento, Zack riconosce Joshua e lo aiuterà nei suoi intenti di fuga.
La convivenza di due temi in contrasto come l’orrore dei campi di sterminio e l’amore per gli animali non è impresa facile da realizzare al cinema. Ci è riuscita Lynn Roth, sensibile regista non nuova a questi temi, con il suo “Zack, cane eroe”, tratto dal romanzo israeliano “The jewish dog” che ha ottenuto un enorme successo nel suo Paese. Il giovanissimo August Maturo è misurato e commovente nell’interpretare il ragazzino deportato e stempera, almeno in parte, il tono cupo e inevitabile nella rappresentazione di una tragedia come l’Olocausto.
“Zack, cane eroe” (Sheperd: The Story of a Jewish Dog, Usa, 2019). Regia di Lynn Roth, con Ayelet Zurer, August Maturo, Ken Duken, Levente Molnár.