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Rai Cinema e Rai 1

"La seconda chance"

In prima visione assoluta una produzione Rodeo Drive con Rai Cinema

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La vita dei genitori di figli adolescenti può essere molto complicata. Lo sanno bene Max e Anna Mancini sposati da venticinque anni e genitori di due gemelli con caratteri molto diversi: Tina è ribelle e poco studiosa; Nico è pacato, solitario ed ha il chiodo fisso dei videogiochi. Tra genitori e figli è in atto una guerra costante, che raggiunge l’apice il giorno del diciottesimo compleanno dei gemelli, quando la festa a casa, che era stata loro concessa, degenera. Inizia così, tra le macerie di una casa praticamente distrutta da un incendio e messa sotto sopra dagli invitati, “La seconda chance”, commedia familiare prodotta da Rodeo Drive con Rai Cinema, per la regia di Umberto Carteni, uscita nelle sale a ottobre di quest’anno, che Rai 1 metterà in onda durante le feste di Natale, venerdì 29 dicembre alle 21.25.
Max, interpretato da Max Giusti, e Anna, interpretata da Gabriella Pession, si rendono conto improvvisamente di non sapere nulla di quei due adolescenti che hanno cresciuto e amano. E mentre si chiedono dove abbiano sbagliato, ripensano con nostalgia ai tempi in cui Tina (Vittoria Gallione) e Nico (Fabio Bizzarro) erano due adorabili bambini da proteggere. Ma le cose sono andate davvero come loro ricordano, davvero come genitori non hanno commesso sbagli? Al termine di quella serata disastrosa, si presenta per Anna e Max, una seconda chance, una nuova possibilità per vedere chiaro nel rapporto con i loro figli e tentare, dove possibile, di non ripetere gli stessi errori. Nel cast, tra gli attori principali, c’è anche Maurizio Mattioli nel ruolo di nonno Fausto.
“La seconda chance - dice il regista Umberto Carteni - affronta la tematica genitori-figli con leggerezza, ma trattando in modo sincero le dinamiche che si creano all’interno di un nucleo famigliare. Il film vuole divertire, ma senza tradire l’autenticità dei personaggi, le loro inquietudini, le distanze che si creano tra i genitori e i figli. È così che il racconto ci porta a riflettere su quanto noi genitori non conosciamo le vite dei nostri ragazzi: spesso troppo presi dalle nostre vite, rivolgiamo a loro uno sguardo superficiale e disattento. In un’epoca in cui siamo connessi con tutto e tutti, ci disconnettiamo proprio da chi in realtà ci sta più a cuore. Più volte, durante le riprese, il montaggio e le visioni del film mi sono immedesimato ed emozionato in questa storia e ho trovato lo stesso coinvolgimento nelle persone che hanno lavorato con me. Ho cercato di raccontare questo spaccato del nostro quotidiano in modo semplice, mi sono messo a disposizione dei sentimenti e delle domande e riflessioni che spesso ci tormentano. Ho affrontato questo “viaggio” immergendomi nei miei limiti di genitore, cercando le ragioni dentro i miei fallimenti. La dificoltà è stata quella di trovare un giusto equilibrio tra la credibilità dei personaggi e la leggerezza che la commedia richiede. Spero di esserci riuscito”.
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