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A "Basta la Salute" i mali della sanità italiana

In sommario anche la Pet più all'avanguardia d'Europa

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I mali della sanità italiana secondo la Fondazione Gimbe, e come metterci mano. Ne parla il presidente Nino Cartabellotta  intervistato a “Basta la Salute”, il settimanale di medicina e sanità a cura di Gerardo D’Amico, in onda mercoledì 29 maggio alle 11.40 e alle 21.40, e giovedì alle 20.30 con una doppia puntata, su Rainews24. Tra i temi affrontati, la carenza di personale, gli stipendi tra i più bassi dell’Europa avanzata per gli operatori sanitari, le risorse dirottate ai privati che rendono sempre più precario il Servizio Sanitario Nazionale, l’organizzazione dei servizi datata e inefficienze, le gravi differenze tra nord e centrosud del Paese, con i costi umani ed economici della migrazione sanitaria. In sommario anche allergie ai pollini e intolleranze alimentari. L’Ospedale Maggiore di Bologna ha organizzato un percorso inedito, con l'integrazione del servizio di diagnosi, laboratorio e telemedicina per seguire i malati. Ne parla la responsabile del Centro, Gaia Deleonardi.
Al Sant’Orsola di Bologna arriva la Pet di ultima generazione più performante d’Europa, per individuare formazioni neoplastiche ma anche curare il cancro coi radiofarmaci. Il direttore di Medicina Nucleare dell’Irccs spiega la differenza tra questo strumento e la Risonanza Magnetica o la Tac, avvertendo dei molti rischi associati a prestazioni inappropriate, quando queste diagnostiche per immagini vengano fatte a scopo “preventivo” secondo il giudizio del paziente o associate ai pacchetti “check up” confezionati da molte assicurazioni per attrarre clienti. E ancora, la stimolazione elettrica profonda, da ultima spiaggia per intervenire su malati di Parkinson diventati resistenti alla terapia farmacologica a standard terapeutico da associare ai farmaci fin dall’esordio della patologia neurodegenerativa. All’Ospedale di Bellaria di Bologna l’equipe del direttore di neurochirurgia Alfredo Conti, impianta un device di ultima generazione in grado di inviare a una interfaccia esterna, dati sul suo funzionamento. L’obiettivo, spiega Conti, è di arrivare a uno stimolatore che intervenga sulla necessità della scarica gestendone l’intensità a seconda del tremore, seguendo il principio degli attuali infusori di insulina.
Si chiude con la Pet Therapy: al Sant’Orsola si fa con cani salvati dalla soppressione, levrieri sfruttati per le corse e poi “dismessi”. L’appello del direttore di pediatria Marcello Lanari per sponsor che supportino i costi di questa iniziativa che è terapeutica per i piccoli pazienti.