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Blob presenta "Cento lettere", con Flavio Insinna

Gli ideali di Don Giuseppe Diana a 30 anni dall'assassinio

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Il 19 marzo 1994 veniva assassinato dalla camorra Don Giuseppe Diana, per tutti don Peppe, colpito al volto con 5 colpi di pistola dentro la sagrestia della chiesa di Casal di Principe mentre si preparava per celebrare messa. A 30 anni da quel brutale omicidio, le parole e gli ideali di don Peppe si sono trasformati in un movimento di resistenza e di lotta alla camorra e a tutte le mafie. A Don Diana è dedicata la puntata speciale di Blob, intitolata "Cento lettere", in onda sabato 3 agosto alle 20 su Rai 3.
Nelle terre in cui si è consumato l'omicisio di Don Diana sorge la Fattoria Al di Là dei Sogni, una cooperativa fondata e gestita da Simmaco Perillo e dalla moglie Paola, testimoni e fautori della rinascita di un territorio e di una comunità che fa parte della NCO, la “Nuova Cooperazione Organizzata”, una cooperativa di agricoltori che ha costruito le proprie attività nei terreni confiscati alla camorra, dove lavorano donne e uomini che sono riusciti a sfuggire dalla morsa dell’organizzazione criminale e alla realtà carceraria. È con queste donne e questi uomini che Ariele Vincenti, attore e regista teatrale, con la partecipazione amichevole e straordinaria di Flavio Insinna, hanno realizzato un laboratorio teatrale per lo spettacolo dal titolo “Dalle sbarre alle stelle”, tratto dal libro “Cento lettere”, Itaca edizioni, scritto da Attilio Frasca, detenuto nella Casa Circondariale di Pescara. Lo spettacolo racconta la sua storia.
La puntata speciale di Blob racconta il percorso laboratoriale fino al debutto sul palco proprio nel bene confiscato alla camorra che sorge nel comune di Maiano di Sessa Aurunca, davanti ad un pubblico di 500 persone. La passione, la dedizione e il sacrificio dei protagonisti in scena emergono nel racconto attraverso le loro testimonianze e attraverso i racconti dei giovani volontari che hanno partecipato al progetto, giovani rapper che hanno scritto le musiche originali e giovani ballerine protagoniste delle coreografie in scena. La commistione di queste diverse generazioni ed estrazioni sociali rende il progetto teatrale un vero e proprio esperimento aggregativo in una realtà complessa come quella della provincia di Caserta.