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Il buongiorno tra la gente

L'intervista a Carolina Di Domenico, Andrea Perroni e Gianluca Semprini sul RadiocorriereTv

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LINK: https://www.rai.it/dl/doc/1729502763708_N43.pdf

Giù dal letto al mattino… con il piede destro o il sinistro?
ANDREA: Con entrambi i piedi, perché se uno cede l’altro sostiene (sorride).
CAROLINA: Oddio! Entrambi… forse… non ci ho mai fatto caso, soprattutto alle cinque del mattino.
GIANLUCA: Dal lato in cui sto con il piede sinistro. Il vostro rito del mattino…
ANDREA: Sono dipendente dal caffè, rigorosamente amaro. Immancabile anche quando il mio colon irritabile fa le bizze. Assumo la tecnica di mangiarci sopra (sorride). Non rinuncio mai. Del resto, non ho riti particolari perché non sono scaramantico.
CAROLINA: Dipende da quello che dovrò fare nel corso della giornata. Se mi sveglio presto do poco spazio al relax, salto anche la colazione. Al contrario, quando posso, sono contenta di prendermela con più calma.
GIANLUCA: Do da mangiare subito ai miei due gatti che mi cominciano a girare intorno. E poi ci sono i miei figli…

Più impegnativi i figli o i gatti?
GIANLUCA: I figli, soprattutto gli ultimi, i gemelli, al mattino non si sbrigano mai (sorride), da ora in poi toccherà a mia moglie.

Quanto tempo deve passare dallo squillo della sveglia perché appaia sul vostro volto un primo sorriso?
ANDREA: Di base sono predisposto al sorriso, è di default, anche se a volte non lo mostro. Mi capita di sorridere anche semplicemente scorrendo la chat degli amici, quelli di sempre, o vedendo un video. Amo molto quelli delle cadute, mi diverte la comicità fisica.
CAROLINA: Sono abbastanza mattiniera e serena, divento operativa quasi immediatamente. È stato così sin da ragazza, quando mia madre mi svegliava e mi diceva immediatamente 350 cose: forse è questo ad avermi insegnato ad avere subito il cervello acceso.
GIANLUCA: Ho già lavorato tanto in radio la mattina presto, il sorriso non manca. Sei in una sorta di bolla, lì per lì non te ne rendi conto, poi arrivi a mezzogiorno e ti chiedi chi sei.

C’è un brano musicale che può rendere più lieto il vostro risveglio?
ANDREA: Ce ne sono tanti, penso a “Mornin’” di Al Jarreau, a “The dock of the bay” di Otis Redding, solo per citarne un paio.
CAROLINA: C’è una consuetudine, che ho adottato da un po’ di tempo, ascolto un podcast che fa la rassegna stampa: accade mentre faccio colazione e mi preparo, mi piace avere un panorama di quello che succede.
GIANLUCA: A seconda dell’umore. Quando entro in macchina accendo invece la radio sulle notizie.

A uso e consumo dei vostri compagni di viaggio, c’è qualcosa che proprio non bisogna chiedervi di prima mattina?  
ANDREA: “Perché sei arrivato tardi?” Una domanda della quale conosco la risposta, ed è “per divertirmi di più”. Amo molto l’improvvisazione, soprattutto in un programma che va in onda per 177 puntate dove il rischio di abituarsi alla routine è facile. Devi essere bravo ogni giorno a crearti un imprevisto buono.
GIANLUCA: Come sarà l’organizzazione del resto della giornata, tipo “cosa facciamo stasera?”. Arrivarci a stasera (sorride).

Il vostro ruolo a” Binario 2” …
ANDREA: A tutti gli effetti il conduttore insieme a Carolina Di Domenico. Gianluca Semprini è con noi, e di questo siamo molto felici, porta l’informazione che vogliamo affrontare in maniera molto leggera. Il nostro sarà un gioco di squadra, un palleggiamento, io lo chiamo fare jazz, dove è importante essere in ascolto.
CAROLINA: Arrivare alle 8.15 (sorride). Andrea ha la tendenza ad aprire molte parentesi, io avrò il ruolo di traghettare il tutto fino a raggiungere degli obiettivi tenendo le fila.
GIANLUCA: Darò notizie e racconterò storie, a uso e consumo di Carolina e Andrea e del resto del racconto. Cercheremo anche di capire quali siano le notizie di cui discute la gente mentre viaggia, mentre esce di casa.

Che rapporto avete con i treni e con le stazioni?
ANDREA: Sono figlio di un tramviere e questo mi ha portato a familiarizzare con gli autobus, un ambiente molto simile a quello delle ferrovie: i rumori, le botte di aria compressa che partono di tanto in tanto. La stazione è un crocevia di vite che si sfiorano, di individualità che vanno al lavoro, è un romanzo da scrivere ogni giorno.
CAROLINA: Ho delle abitudini che tendo a rispettare. Per me, ad esempio, il treno all’ultimo momento non esiste, devo arrivare in anticipo altrimenti non sono in grado di gestire il tempo, per me dieci minuti possono essere dieci secondi. La stazione mi ha sempre portato a cose belle: il treno e il viaggio sono anche occasioni di riflessione, di preparazione.
GIANLUCA: La stazione Tiburtina fortunatamente è vicina a casa, e per questo è la mia stazione d’elezione. Non mi dispiace viaggiare in treno, però devo farlo secondo il senso di marcia altrimenti mi sento male. Quando salgo sono sempre con il fiato sospeso non sapendo in che senso viaggerò.

Chi vorreste incontrare in una stazione ferroviaria?
ANDREA: Quegli eroi precari che quotidianamente onorano una passione e una necessità, anche con grande sacrificio. Raccontare le storie di chi lavora e porta avanti il Paese per dare luce e speranza al cambiamento.
CAROLINA: Non la vedo come luogo di incontri, ma mi piace molto guardarmi attorno, immaginare le storie delle persone. Non mi metto a farmi i fatti degli altri, ma osservo molto.
GIANLUCA: Friedkin il presidente della Roma, per dirgli: “Ma che avete in testa?”. Ma soprattutto vorrei incontrare mia figlia grande, Federica, ha 23 anni e vive a Milano, la vedo poco. Mi piacerebbe tanto incontrarla per caso.

Cosa avete pensato quando vi è stato proposto di prendere parte a “Binario 2”?
ANDREA: Ho pensato che fosse arrivato il momento di rischiare. Avevo trovato il mio centro, il mio equilibrio a “Radio 2 Social Club”, dove sono stato per quindici anni, e che considero tutt’ora casa mia. Questa è una possibilità irrinunciabile.
CAROLINA: Che era una grande occasione, che ero felice di farla con Andrea che, pur conoscendo da tanto tempo, non ho mai avuto come compagno di lavoro. Lui è una persona un po’ di famiglia per me. E poi ho sentito entusiasmo da parte di tutti, una cosa per me trascinante: ci sono i presupposti per partire carichi.
GIANLUCA: Sono stato molto contento. Essere nel ruolo di colui che deve dare notizie e al tempo stesso intrattenere non mi dispiace affatto.

Come vivete le nuove sfide?
ANDREA: Sono molto fatalista, detto questo credo che sia giusto avere un progetto, prepararsi e trovare anche una propria stabilità psicologica per affrontarlo. Nonostante l’ambizione, la regola numero uno è comunque quella di non avere troppe aspettative, che possono essere tradite da qualsiasi cosa.
CAROLINA: Non mi agito di fronte alle sfide e cerco di ovviare all’ansia con la preparazione. Cerco di studiare, ho un po’ un approccio da “secchiona”, ma essere preparata mi fa stare tranquilla e mi fa godere la sfida.
GIANLUCA: Sono abbastanza freddo. Non mi esalto quando le cose vanno bene e non mi deprimo quando vanno male. Cerco di avere in testa l’obiettivo e gli strumenti per raggiungerlo.

Come saluterete i nuovi amici del mattino di Rai 2?
ANDREA: Dirò loro che staremo insieme un bel po’ di tempo e che in un modo o nell’altro dovremo diventare amici. “Da parte mia ce la metterò tutta, spero che lo facciate anche voi, perché quando lo si vuole in due, nascono cose belle”.
CAROLINA: Il programma sarà molto ricco e ci sarà molta festa, ma vista l’ora saluterò nel più classico dei modi, con un semplice “buongiorno”.
GIANLUCA: Non ci ho pensato, ma spero con una buona notizia che faccia un po’ rasserenare, rallegrare e pensare.