RaiStoria
"Non è mai troppo tardi", omaggio ad Alberto Manzi
Il ricordo di Rai Cultura a cento anni dalla nascita
“Ebbene, voi sapete che cosa vogliamo fare insieme. Conoscere, imparare il significato di questi segni che rappresentano un qualcosa, che ci fanno sentire la voce degli altri uomini”. È così che Alberto Manzi apre la prima puntata di “Non è mai troppo tardi”, andata in onda per la prima volta il 15 novembre del 1960, e che Rai Cultura ripropone integralmente domenica 3 novembre alle 10.00 e in replica alle 19.30 su Rai Storia, a cento anni dalla nascita del "maestro" per eccellenza della Tv italiana.
Come scriveva il Radiocorriere dell’epoca, si trattava di “un corso di lezioni televisive per insegnare a leggere, a scrivere, e a fare di conto”. Il corso, organizzato dal Ministero della Pubblica Istruzione, e che aveva cadenza trisettimanale, consentiva agli allievi di sostenere gli esami volti al conseguimento della terza elementare. Si evidenziava infatti come nel 1951, “a novantuno anni dall’unificazione, la percentuale degli analfabeti risultava ancora del 12,9% con punte eccezionali per alcune regioni”.
A Manzi è dedicata, inoltre, la puntata di ‘Passato e Presente’, in onda lunedì 4 novembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Con Paolo Mieli, lo storico Bruno Maida. Noto ai più unicamente come il maestro gentile del programma “Non è mai troppo tardi”, Manzi è in realtà anche un personaggio carismatico ed emblematico delle trasformazioni dell’Italia del Novecento. Negli anni del boom diventa simbolo della lotta all’analfabetismo ancora presente nel Paese, poi torna felicemente al suo lavoro di maestro elementare, che svolge con passione sino alla pensione. Ma la puntata ne svela anche un lato meno noto: la sua indole ribelle, refrattaria alle grettezze del potere, il suo coraggioso impegno per gli indios dell’Amazzonia, la sua penna di scrittore di romanzi per ragazzi come "Orzowei", tradotti in tutto il mondo.
Come scriveva il Radiocorriere dell’epoca, si trattava di “un corso di lezioni televisive per insegnare a leggere, a scrivere, e a fare di conto”. Il corso, organizzato dal Ministero della Pubblica Istruzione, e che aveva cadenza trisettimanale, consentiva agli allievi di sostenere gli esami volti al conseguimento della terza elementare. Si evidenziava infatti come nel 1951, “a novantuno anni dall’unificazione, la percentuale degli analfabeti risultava ancora del 12,9% con punte eccezionali per alcune regioni”.
A Manzi è dedicata, inoltre, la puntata di ‘Passato e Presente’, in onda lunedì 4 novembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Con Paolo Mieli, lo storico Bruno Maida. Noto ai più unicamente come il maestro gentile del programma “Non è mai troppo tardi”, Manzi è in realtà anche un personaggio carismatico ed emblematico delle trasformazioni dell’Italia del Novecento. Negli anni del boom diventa simbolo della lotta all’analfabetismo ancora presente nel Paese, poi torna felicemente al suo lavoro di maestro elementare, che svolge con passione sino alla pensione. Ma la puntata ne svela anche un lato meno noto: la sua indole ribelle, refrattaria alle grettezze del potere, il suo coraggioso impegno per gli indios dell’Amazzonia, la sua penna di scrittore di romanzi per ragazzi come "Orzowei", tradotti in tutto il mondo.