Economista, giornalista, uomo pubblico. Luigi Einaudi (1874-1961) diventa Governatore della Banca d’Italia a settantuno anni. È l’economista più noto del Paese, ma è un uomo anziano, che negli anni successivi sarà chiamato a ricoprire ruoli chiave nell’Italia della ricostruzione, fino all’elezione nel 1948, alla Presidenza della Repubblica. A 150 anni dalla nascita, la sua figura è al centro del cortometraggio prodotto dalla Fondazione Luigi Einaudi e diretto da Pupi Avati “Il Presidente del miracolo” - scritto e narrato in video dal professor Alberto Mingardi - proposto da Rai Cultura in prima visione venerdì 8 novembre alle 15.35 su Rai Storia e in replica sabato 9 novembre alle 19.25, sempre su Rai Storia. Einaudi porta nell’Italia del dopoguerra un patrimonio di idee, maturate negli anni. Non ha mai avuto, sino a quel momento, occasione di tradurle in proposte. Lo farà non da “tecnico” fintamente neutrale rispetto alla politica, ma da campione del pensiero liberale che getta le basi di quello che sarà il boom economico italiano. Da dove vengono Einaudi e le sue idee? Il cortometraggio ripercorre la biografia del Presidente del miracolo, con materiale d’archivio e frammenti di interviste e dichiarazioni prova a fare rivivere il magistero di Luigi Einaudi: rigore della finanza pubblica, concorrenza, rigida separazione fra politica ed economia. Principi che l’Italia ha poi abbandonato come antiquati, ma che hanno creato ricchezza per quella generazione e le successive.