Rai Radio 3 e Raiplay
Lo Stradivari di Pablo Ferrández con l'Orchestra Rai
Tra Dvořák e Strauss con Andrés Orozco-Estrada sul podio
Nel 2015 si è aggiudicato la vittoria al Concorso Čajkovskij. «Le Figaro» lo ha definito “nuovo genio del violoncello”. Suona il preziosissimo Stradivari “Archinto” del 1689, prestato da un membro della Stretton Society. È il violoncellista Pablo Ferrández, che torna a suonare con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai nel concerto con il Direttore principale Andrés Orozco-Estrada sul podio, in onda giovedì 5 dicembre alle 20.30 in diretta su Radio 3 e in live streaming su RaiPlay Rai Cultura dall’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino.
Nato a Madrid nel 1991, Ferrández è uno dei violoncellisti più richiesti di oggi: ha già suonato con orchestre come la Los Angeles Philharmonic, la San Francisco Symphony, la Bayerischen Rundfunk Symphony Orchestra, l’Orchestra National de France, ed è ospite regolare di festival internazionali come quelli di Verbier, Salisburgo, Dresda e di quello dedicato a Dvořák a Praga. Nella prossima stagione sarà in tournée con artisti come Anne-Sofie Mutter, Martha Argerich, Janine Jansen e Yefim Bronfman.
Per il suo ritorno con l’Orchestra Rai – con la quale aveva debuttato giovanissimo nel 2017 – propone il Concerto per violoncello n. 2 in si minore op. 104 di Antonín Dvořák, pagina fra le più note del compositore boemo, scritta intorno al 1895 verso la fine del suo soggiorno americano.
Nella seconda parte della serata Orozco-Estrada propone il poema sinfonico di Richard Strauss Tod und Verklärung (Morte e trasfigurazione), che illustra dettagliatamente i temi dell’agonia umana e della salvezza ultraterrena, muovendosi abilmente tra l’esasperazione materialistica di stampo decadente e l’eterna aspirazione romantica.
In chiusura, un’altra pagina di Strauss, ma all’insegna del divertimento: il poema sinfonico Till Eulenspiegels lustige Streiche (I tiri burloni di Till Eulenspiegel), definito dallo stesso autore «molto allegro e spavaldo».
Nato a Madrid nel 1991, Ferrández è uno dei violoncellisti più richiesti di oggi: ha già suonato con orchestre come la Los Angeles Philharmonic, la San Francisco Symphony, la Bayerischen Rundfunk Symphony Orchestra, l’Orchestra National de France, ed è ospite regolare di festival internazionali come quelli di Verbier, Salisburgo, Dresda e di quello dedicato a Dvořák a Praga. Nella prossima stagione sarà in tournée con artisti come Anne-Sofie Mutter, Martha Argerich, Janine Jansen e Yefim Bronfman.
Per il suo ritorno con l’Orchestra Rai – con la quale aveva debuttato giovanissimo nel 2017 – propone il Concerto per violoncello n. 2 in si minore op. 104 di Antonín Dvořák, pagina fra le più note del compositore boemo, scritta intorno al 1895 verso la fine del suo soggiorno americano.
Nella seconda parte della serata Orozco-Estrada propone il poema sinfonico di Richard Strauss Tod und Verklärung (Morte e trasfigurazione), che illustra dettagliatamente i temi dell’agonia umana e della salvezza ultraterrena, muovendosi abilmente tra l’esasperazione materialistica di stampo decadente e l’eterna aspirazione romantica.
In chiusura, un’altra pagina di Strauss, ma all’insegna del divertimento: il poema sinfonico Till Eulenspiegels lustige Streiche (I tiri burloni di Till Eulenspiegel), definito dallo stesso autore «molto allegro e spavaldo».