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"Italiani: Furio Colombo. Le promesse del nuovo mondo"
Rai Cultura rende omaggio al grande giornalista
In ricordo di Furio Colombo, appena scomparso, Rai Cultura propone lo speciale in prima visione “Italiani: Furio Colombo. Le promesse del nuovo mondo”, per la regia di Antonella Zechini, in onda mercoledì 15 gennaio alle 19.20 e alle 23.35, e in replica giovedì 16 gennaio alle 11.00 su Rai Storia. Mercoledì 15 gennaio alle 19.40, giovedì 16 gennaio alle 11.15 e sabato 18 gennaio alle 23.45 su Rai Storia, andrà in onda “TV7 I bambini di Bien Hoa”.Lo speciale ripercorre gli anni americani del grande giornalista e intellettuale con le suggestive sequenze dei documentari da lui realizzati per la Rai sulla guerra in Vietnam e sul viaggio in India con i Beatles, mentre la versione integrale del suo servizio di TV7, “I bambini di Bien Hoa”, realizzato nell’estate 1968, racconta il tragico scenario della guerra in Vietnam.
Nato in provincia di Aosta, a Chatillon, il primo gennaio 1931, Furio Colombo entra in Rai con il concorso del 1954 realizzando programmi culturali, documentari e servizi giornalistici. È l’intellettuale maggiormente consultato dall’establishment politico democratico americano, mentre in Italia è considerato una delle voci critiche più brillanti del mondo culturale e politico. Dal suo ufficio da manager dell’Olivetti al 27° piano a Park Avenue, è stato anche corrispondente dagli Stati Uniti per i quotidiani “La Stampa” e “La Repubblica” e ha collaborato anche con il “New York Times” e per la prestigiosa “New York Review of Books”.
Nato in provincia di Aosta, a Chatillon, il primo gennaio 1931, Furio Colombo entra in Rai con il concorso del 1954 realizzando programmi culturali, documentari e servizi giornalistici. È l’intellettuale maggiormente consultato dall’establishment politico democratico americano, mentre in Italia è considerato una delle voci critiche più brillanti del mondo culturale e politico. Dal suo ufficio da manager dell’Olivetti al 27° piano a Park Avenue, è stato anche corrispondente dagli Stati Uniti per i quotidiani “La Stampa” e “La Repubblica” e ha collaborato anche con il “New York Times” e per la prestigiosa “New York Review of Books”.