Un titolo e un motto che riassumono una storia: quella della Guardia di Finanza, raccontata dallo speciale prodotto da Rai Cultura “Nec recisa recedit”, in onda mercoledì 23 gennaio alle 22.10 su Rai Storia. Un percorso lungo quasi duecentocinquant’anni i cui snodi principali accompagnano le tappe fondamentali della storia d’Italia. Tutto inizia a Torino nel 1774. Nella capitale del Regno sabaudo, Vittorio Amedeo III istituisce la Legione Truppe Leggere della Guardia di Finanza. E’ un corpo specializzato nella tutela dell’erario, nel mantenimento dell’ordine pubblico, nella difesa delle frontiere e nel controllo del “cordone doganale”. Organismi simili, con gli stessi compiti istituzionali, sorgono anche negli altri Stati in cui è suddivisa l’Italia. Per la maggior parte, sono d’ispirazione liberale, come dimostra la partecipazione alle guerre risorgimentali. Con la nascita del Regno d’Italia, un nuovo ordinamento fonde in un’unica struttura le organizzazioni di finanzieri presenti negli Stati preunitari. Nasce così la Guardia Doganale, dal 1881 ribattezzata Guardia di Finanza, che oggi, come allora, porta avanti la sua missione: la battaglia contro l’evasione, il contrabbando, la criminalità organizzata e per la legalità. Una lotta che oggi ha il volto di tanti giovani finanzieri come Emanuele Schifani, figlio di un uomo della scorta di Giovanni Falcone ucciso nella strage di Capaci. Una lotta che le Fiamme Gialle sono determinate a vincere. E’ un excursus che si avvale del prezioso contributo di esponenti della Guardia di Finanza, dello storico Nicola Labanca e di testimonianze conservate nell’archivio delle Teche Rai - che restituiscono il senso della costante presenza del Corpo nella vita del Paese - e con le conclusioni affidate al Comandante Generale della Guardia di Finanza, Generale di Corpo d’Armata Giorgio Toschi.