Sette appuntamenti alla scoperta di grandi firme dell’arte: li propone lo storico dell’arte Rodolfo Papa in “Iconologie Quotidiane”, in onda da lunedì 13 dicembre alle 20.25 su Rai Storia, con repliche successive. Si comincia con il Maestro delle storie d’Isacco, situate nella Basilica superiore di Assisi, e con gli accenni di prospettiva in “La Benedizione di Isacco a Giacobbe” e “Esaù respinto da Isacco”. Secondo protagonista è Masaccio, con la riscoperta della sua Pietà, nella basilica di Santa Maria Novella a Firenze, mentre nel terzo appuntamento - partendo da foto antecedenti i bombardamenti che distrussero il convento di Santa Maria delle Grazie a Milano - Rodolfo Papa evidenzia il rapporto tra il “Cenacolo” di Leonardo e l’ambiente in cui è stato concepito, svelando il gioco originale di visione e percezione del dipinto.
Si passa poi alla particolare iconologia dell’Immacolata Concezione, attraverso lo studio del dipinto di Carlo Crivelli, conservato alla National Gallery di Londra; e si prosegue con la storia della “Deposizione” di Caravaggio, conservata nella Pinacoteca Vaticana, a confronto con “La Pietà” di Michelangelo; e con “L’apoteosi degli eroi francesi” di Anne-Louis Girodet-Trioson, pittore molto amato da Napoleone.
A chiudere la galleria di grandi firme è Wasilij Kandinskij: partendo dal primo acquerello astratto “Accento in rosa”, del 1926, Papa racconta il passaggio all’astrattismo del maestro russo, espresso nel suo saggio “Lo spirituale nell’arte” e legato alla sua adesione alle teorie teosofiche.
Si passa poi alla particolare iconologia dell’Immacolata Concezione, attraverso lo studio del dipinto di Carlo Crivelli, conservato alla National Gallery di Londra; e si prosegue con la storia della “Deposizione” di Caravaggio, conservata nella Pinacoteca Vaticana, a confronto con “La Pietà” di Michelangelo; e con “L’apoteosi degli eroi francesi” di Anne-Louis Girodet-Trioson, pittore molto amato da Napoleone.
A chiudere la galleria di grandi firme è Wasilij Kandinskij: partendo dal primo acquerello astratto “Accento in rosa”, del 1926, Papa racconta il passaggio all’astrattismo del maestro russo, espresso nel suo saggio “Lo spirituale nell’arte” e legato alla sua adesione alle teorie teosofiche.