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Passato e Presente

Apolidi tra le due guerre

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Alla fine della Prima Guerra Mondiale la carta geografica del mondo si trasforma radicalmente. Sono crollati tre imperi: l’impero russo, quello austro-ungarico e l’impero ottomano. Dopo i trattati di pace postbellici siglati a Versailles, centinaia di migliaia di persone si ritrovarono sprovviste della protezione di un governo statale, raccolte in minoranze nazionali allogene rispetto agli Stati d’appartenenza o abbandonate a sé stesse. Sono i cosiddetti Apòlidi, raccontati da Paolo Mieli e dalla professoressa Daniela Caglioti a “Passato e Presente”, in onda mercoledì 11 maggio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Nel 1922, l’Alto commissario per i profughi della Società delle Nazioni istituisce il passaporto Nansen, certificato di identità emesso dal paese ospitante per garantire l’accesso ai servizi minimi di assistenza. Con l’avvento al potere dei nazionalsocialisti in Germania, il problema dell’apolidia si rinnova e si aggrava. Nel 1935, con le leggi di Norimberga, le politiche antiebraiche spingono verso la denaturalizzazione degli ebrei tedeschi. Per loro non c’è solo la perdita della cittadinanza, ma anche la confisca dei beni e il tragico destino dei Lager.