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"Report"

Tra le stragi di mafia e la battaglia delle etichette

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Sono passati oltre trent’anni e ancora si cerca la verità sui fatti di mafia e sulle stragi che hanno insanguinato il nostro paese. Con l’esperienza di quella stagione, oggi, l’arresto di Matteo Messina Denaro pone interrogativi sulla sua cattura e la sua latitanza. Un tema affrontato da “La pupiata” di Paolo Mondani con la collaborazione di Marco Bova e Roberto Persia per “Report”, in onda lunedì 22 maggio alle 21.20 su Rai 3 con Sigfrido Ranucci. Trent’anni sono passati dalla strage di Firenze in via dei Georgofili. La mafia in quegli anni metteva bombe qua e là per il Paese, ma non era sola nella pianificazione della strategia stragista. Grazie al recentissimo lavoro della Commissione parlamentare antimafia si aggiungono pezzi di verità sui mandanti e sugli esecutori. 
Emanuele Bellano con Greta Orsi, invece, racconta “La selezione”: ogni anno il Festival di Sanremo consente a otto giovani cantanti di accedere al palco dell'Ariston. La selezione degli otto talenti avviene attraverso due strade: una organizzata direttamente dalla commissione Rai, l'altra attraverso un concorso chiamato Area Sanremo organizzato dal comune di Sanremo. Come rivela uno dei giudici che hanno fatto parte più volte della commissione giudicatrice di Area Sanremo, le pressioni sui giudici e sull'organizzazione sono molto forti e sarebbero finite anche in tentativi di corruzione. Nel 2014 di fronte all'esclusione dalla fase finale, due concorrenti di Area Sanremo fanno accesso agli atti e scoprono che la loro esclusione è anomala e che ci sarebbero state circostanze oscure nella selezione dei finalisti.
Si chiude con “Tutti contro Yuka” di Lucina Paternesi e Giulia Sabella. Non solo Nutri-score e NutrInform Battery: la battaglia delle etichette diventa sempre più hi-tech. Per invogliare i cittadini a prendere confidenza con la proposta di etichetta fronte-pacco di stampo italiana, il Ministero dello Sviluppo economico ha lanciato lo scorso luglio un’applicazione per smartphone con cui scansionare i codici a barre dei prodotti, ma funziona? In Francia, invece, sulla base dell’etichetta a semaforo qualche anno fa è nata Yuka, l’app che assegna un punteggio agli alimenti segnalando anche gli additivi pericolosi in base al principio di precauzione. Oggi più di 35 milioni di utenti l’hanno scaricata in tutto il mondo perché nei suoi database sono schedati oltre 4 milioni di codici a barre: alimenti ma anche cosmetici. I giudizi più severi sono riservati proprio agli alimenti ultra-processati e agli insaccati: prosciutti, salami e carni trasformate sono sempre giudicati negativamente dall’app, proprio per l’eccessivo utilizzo di additivi e sale da parte dell’industria. La reazione non si è fatta attendere e la Federazione francese degli industriali della salumeria ha trascinato la start up in tribunale. Come finirà la guerra delle etichette?