Ferruccio, un ragazzo di quindici anni figlio di un eroe della Prima Guerra Mondiale, si ritrova a combattere tra le fila degli ultimi difensori della Repubblica di Salò. Ne scrive giorno per giorno, in un diario in cui racconta anche i destini delle due sorelle maggiori, Liliana e Maria Grazia, sposate rispettivamente a un fascista e a un partigiano comunista. Il ragazzo è un vecchio zio del regista Duccio Chiarini che - guidato da quel diario - inizia una ricerca nel passato della sua famiglia. Nasce così “L’occhio di vetro” che Rai Cultura propone venerdì 5 gennaio alle 21.10 su Rai Storia, introdotto e contestualizzato dal professor Francesco Perfetti.
“Non ricordo il giorno in cui, bambino, venni a sapere che i miei nonni materni erano stati fascisti – dice il regista -, ma ricordo perfettamente il giorno in cui, ormai adolescente, mi resi conto di quello che ciò significava. Quel giorno la parola fascismo uscì dai libri di scuola e si frappose come nebbia tra me e le persone più amate, rendendo improvvisamente torbido tutto ciò che per anni era stato cristallino”.
“Non ricordo il giorno in cui, bambino, venni a sapere che i miei nonni materni erano stati fascisti – dice il regista -, ma ricordo perfettamente il giorno in cui, ormai adolescente, mi resi conto di quello che ciò significava. Quel giorno la parola fascismo uscì dai libri di scuola e si frappose come nebbia tra me e le persone più amate, rendendo improvvisamente torbido tutto ciò che per anni era stato cristallino”.