Vista dall’alto, Ascoli sembra un gioiello di travertino incastonato tra due fiumi, all’interno dei quali si intrecciano le storie dei suoi abitanti, gli Ascolani che si riferiscono alla propria città come tutti gli altri farebbero con il proprio Stato di appartenenza. Lo racconta Luigi Maria Perotti nel documentario in prima visione “In Ascoli” in onda domenica 10 marzo alle 22.10 su Rai 5.
Passeggiando per le strade di Ascoli, è facile ascoltare persone dire al telefono “sono in Ascoli” e questa caratteristica locale spinge a raccontare la storia come se fosse quella di un contenitore di storie. Come quella della Compagnia dei folli, un gruppo di teatro di strada acrobatico fondato “in Ascoli” 40 anni fa da un gruppo di amici. I fondatori ed acrobati raccontano la loro storia e come la genesi dei loro spettacoli sia legata alle tradizioni ancestrali del territorio, fatte di streghe e sibille magiche.
Ascoli è stata anche teatro di grandi storie di calcio come quelle di Carlo Mazzone e Costantino Rozzi, che sono raccontati dall’attrice e scrittrice Iole Mazzone e da Antonella Rozzi figlia del presidente della squadra di calcio locale, protagonista nella serie A degli anni 80.
Protagonisti della puntata anche il regista pescatore Mauro Riga, il fotografo di Contrasto Ignacio Maria Coccia, lo scultore Giuliano Giuliani, la violinista e cuoca giapponese Chie Yoshida e la scrittrice danzatrice Federica Zeppilli.
La città sta vivendo un periodo di rinascita culturale e Zeno Rossi, un artista, ex pubblicitario, poi pescatore ed ex commerciante di sardine, ha ora fondato un’accademia d’arte per insegnare alla gente l’importanza del pensiero laterale.
Il travertino di Ascoli è una delle maggiori componenti della sua bellezza. Scavato dal vicino colle San Marco, ha permesso alle sue pietre di irrobustirsi con il tempo. E così tra vari terremoti ed invasioni ad Ascoli è capitato più volte di essere rasa al suolo. Ma chiunque l’abbia poi ricostruita ha usato quelle stesse pietre che erano state demolite. È capitato spesso che le iscrizioni siano state assemblate in modo caotico all’interno di palazzi e monumenti, dando origine oggi ad un interessantissimo rebus.
Un gruppo di studenti dell’università della terza età ha scelto di perlustrare tutte le iscrizioni per inserirle in un catalogo.
Ascoli è stata anche teatro di storie criminali che hanno catalizzato l’opinione pubblica, come il femminicidio di Melania Rea e ha dato i natali a Valerio Viccei, un rapinatore ascolano che nel 1986, effettuò a Londra la rapina del secolo.
Tra le storie di “In Ascoli” c’è anche l’artista restauratore Filiberto Caponi, che ci porta nei luoghi del terremoto che hanno devastato le zone montane di Ascoli. Filiberto ha anche una storia strana legata ad averse diffuso una foto in cui si vede un essere non qualificabile come “umano”.
Passeggiando per le strade di Ascoli, è facile ascoltare persone dire al telefono “sono in Ascoli” e questa caratteristica locale spinge a raccontare la storia come se fosse quella di un contenitore di storie. Come quella della Compagnia dei folli, un gruppo di teatro di strada acrobatico fondato “in Ascoli” 40 anni fa da un gruppo di amici. I fondatori ed acrobati raccontano la loro storia e come la genesi dei loro spettacoli sia legata alle tradizioni ancestrali del territorio, fatte di streghe e sibille magiche.
Ascoli è stata anche teatro di grandi storie di calcio come quelle di Carlo Mazzone e Costantino Rozzi, che sono raccontati dall’attrice e scrittrice Iole Mazzone e da Antonella Rozzi figlia del presidente della squadra di calcio locale, protagonista nella serie A degli anni 80.
Protagonisti della puntata anche il regista pescatore Mauro Riga, il fotografo di Contrasto Ignacio Maria Coccia, lo scultore Giuliano Giuliani, la violinista e cuoca giapponese Chie Yoshida e la scrittrice danzatrice Federica Zeppilli.
La città sta vivendo un periodo di rinascita culturale e Zeno Rossi, un artista, ex pubblicitario, poi pescatore ed ex commerciante di sardine, ha ora fondato un’accademia d’arte per insegnare alla gente l’importanza del pensiero laterale.
Il travertino di Ascoli è una delle maggiori componenti della sua bellezza. Scavato dal vicino colle San Marco, ha permesso alle sue pietre di irrobustirsi con il tempo. E così tra vari terremoti ed invasioni ad Ascoli è capitato più volte di essere rasa al suolo. Ma chiunque l’abbia poi ricostruita ha usato quelle stesse pietre che erano state demolite. È capitato spesso che le iscrizioni siano state assemblate in modo caotico all’interno di palazzi e monumenti, dando origine oggi ad un interessantissimo rebus.
Un gruppo di studenti dell’università della terza età ha scelto di perlustrare tutte le iscrizioni per inserirle in un catalogo.
Ascoli è stata anche teatro di storie criminali che hanno catalizzato l’opinione pubblica, come il femminicidio di Melania Rea e ha dato i natali a Valerio Viccei, un rapinatore ascolano che nel 1986, effettuò a Londra la rapina del secolo.
Tra le storie di “In Ascoli” c’è anche l’artista restauratore Filiberto Caponi, che ci porta nei luoghi del terremoto che hanno devastato le zone montane di Ascoli. Filiberto ha anche una storia strana legata ad averse diffuso una foto in cui si vede un essere non qualificabile come “umano”.