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Le leggi razziali, una storia ferrarese

Il racconto di Carla Neppi Sadun

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Il racconto di uno degli ultimi testimoni diretti della persecuzione antiebraica, iniziata con le leggi razziali fasciste del 1938: lo propone “Le leggi razziali. Una storia ferrarese”, di Andrea Orbicciani, con la regia di Pasquale D’Aiello, in onda martedì 11 giugno alle 22.40 su Rai Storia. La signora Carla Neppi Sadun, all’epoca, aveva sette anni e abitava a Ferrara. Da qui, nel 1943, fu costretta a fuggire con tutta la famiglia per evitare la deportazione, nascondendosi in uno sperduto villaggio dell’appennino emiliano. La signora Carla racconta le proprie vicissitudini e quelle dei suoi familiari, ripercorrendo i luoghi della città dove ha trascorso l’infanzia: la casa paterna dove hanno dimorato sette generazioni della sua grande famiglia; la piccola scuola ebraica nell’antico ghetto di Ferrara, dove ha potuto proseguire gli studi dopo essere stata cacciata dalla scuola elementare statale vietata agli ebrei; la sinagoga tedesca frequentata dalla sua famiglia, devastata dai fascisti che nel 1941 bruciarono i libri sacri. E ancora, il suggestivo cimitero ebraico della città, dove riposano quasi tutti i suoi familiari, tranne la zia Olga e lo zio Gino Emanuele, affermato medico di Milano, entrambi arrestati dai nazifascisti, per essere poi deportati e uccisi ad Auschwitz. 
Completano il racconto le voci della storica Anna Foa e di Amedeo Spagnoletto, direttore del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (Meis) di Ferrara, importante punto di riferimento per la trasmissione della storia e della cultura ebraica in Italia.