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"L'ultima notte del regime"

I verbali di Luigi Federzoni 

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Nella notte tra il 24 e il 25 luglio del 1943, a Palazzo Venezia va in scena l’ultimo atto del regime fascista. Per l’Italia è il terzo anno di guerra. Le sconfitte e l’invasione del territorio nazionale, cominciata il 10 luglio con lo sbarco alleato in Sicilia, hanno gettato il Paese in una profonda crisi. I gerarchi fascisti, riuniti nel Gran Consiglio per discutere della disastrosa situazione militare, per la prima volta osano negare la loro fiducia a Mussolini. Con 19 voti su 28, approvano l’ordine del giorno presentato da Dino Grandi che invita il sovrano a riappropriarsi del comando delle Forze armate e a riprendere la guida delle istituzioni. Vittorio Emanuele III, dopo un breve colloquio a Villa Savoia, revoca a Mussolini l’incarico di capo del governo e lo fa arrestare, ponendo fine al regime fascista. Nell’anniversario della caduta del fascismo, Rai Cultura ripropone “L’ultima notte del regime. I verbali di Federzoni”, in onda giovedì 25 luglio alle 17 su Rai Storia. Dell’ultima seduta del Gran Consiglio, finora, si sono potuti leggere solo resoconti e libri di memorie pubblicati dai gerarchi negli anni successivi. Mussolini ordina che la riunione si svolga come una sorta di comitato segreto: la stampa non dà notizia della sua convocazione, non esistono documenti filmati o fotografici né un verbale ufficiale, perché il duce vieta la presenza di stenografi. Eppure, oggi, dopo più di settant’anni, ci sono prove che durante quella riunione almeno un verbale sia stato scritto. La Direzione Generale degli Archivi ha annunciato il ritrovamento e l’acquisizione di due documenti inediti rinvenuti tra le carte appartenute al gerarca fascista Luigi Federzoni, due verbali di eccezionale importanza che gettano una nuova luce sull’ultima seduta del Gran Consiglio e sul comportamento dei gerarchi responsabili della caduta di Mussolini. Il primo, di nove pagine scritte a matita, è costituito dagli appunti che Federzoni prese nel corso delle discussioni. Il secondo, di 22 pagine, compilato probabilmente il giorno successivo, riporta gli interventi dei gerarchi in modo più esteso e particolareggiato. Ma Federzoni aveva già dato la sua versione dei fatti: nel 1967, in appendice ad un suo libro di memorie, “Italia di ieri per la storia di domani”, aveva pubblicato un lungo resoconto della riunione di 41 pagine a stampa. Il contenuto dei documenti appena riemersi, però, rimette tutto in discussione. L’unico dato a restare certo è che il 25 luglio si chiude la storia del regime fascista. Ma ciò che è accaduto quella notte è una storia ancora tutta da scrivere.
Alla caduta del regime è dedicato anche “Questo secolo. 1943 e dintorni” di Enzo Biagi in onda alle 18.30 su Rai Storia. Dopo il suo personale ricordo della giornata del 25 luglio – era un giovane redattore de Il Resto del Carlino - Biagi intervista Annio Bignardi e Giorgio Pini.