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Rai per la Sostenibilità porta al Festival dei Due Mondi "Alle radici della violenza di genere"

Un dibattito su stereotipi e pregiudizi  alla base della violenza contro le donne

Dopo aver portato a Spoleto il progetto sulle carceri, Rai per la Sostenibilità è tornata al Festival dei Due Mondi e oggi, sabato 13 luglio, ha acceso i riflettori del Teatro Caio Melisso di Spoleto per “Alle radici della violenza di genere” una tavola rotonda su stereotipi e pregiudizi, alla base delle discriminazioni e della violenza contro le donne. Il dibattito si inserisce nel progetto più ampio “No Women No Panel”, la campagna portata avanti dalla Rai per la parità di genere nel dibattito pubblico. Con il direttore di Rai per la Sostenibilità ESG, Roberto Natale, ha aperto l’incontro la direttrice artistica del Festival dei Due Mondi di Spoleto Monique Veaute che ha sottolineato l’importante collaborazione avviata con la Rai sui temi sociali nei suoi quattro anni da direttrice artistica al Festival: “Questa della presenza delle donne nelle istituzioni è una battaglia che va continuata, - ha detto - perché  passi avanti sono stati fatti negli ultimi decenni, ma in un attimo si può tornare indietro. Grazie quindi alla Rai per il lavoro che sta facendo su queste tematiche fondamentali”.
Al dibattito ha preso parte anche la vicepresidente della Fondazione “Una, Nessuna e Centomila", Celeste Costantino, mentre lo scrittore Maurizio de Giovanni ha letto per l’occasione il suo scritto inedito “Non ho fatto niente”. “Credo sia doloroso che oggi non ci sia nulla di più urgente della prevenzione della violenza di genere, eppure continuino a venir stornati i fondi e manchino strutture adeguate” - ha detto De Giovanni -. “Nulla giustifica questa carenza di supporto, anche per chi commette questi crimini, nella fase successiva al carcere. Così, chi sconta una pena esce con un motivo in più di rabbia, con un motivo in più di vendetta. Davanti al buco nero della violenza di genere, gli avvocati difendono, i magistrati giudicano, la polizia indaga. Gli scrittori, invece, cercano i perché. L'unico modo che ho io di rispondere a questo perché, è raccontare storie in cui mostrare quanto sia terribile che le paure di una donna diventino rilevanti solo quando è troppo tardi. Il mio è un piccolo contributo con il quale spero di supportare una lotta così necessaria”. Durante l’incontro sullo schermo del Caio Melisso sono state proiettate le immagini dell’ultima sfilata della Maison Gattinoni per la quale il creativo Guillermo Mariotto ha portato in passerella anche Gessica Notaro, la donna - oggi attivista contro la violenza di genere - sfregiata con l’acido nel 2017 dal suo ex compagno. Dice Guillermo Mariotto: “Ho accettato di partecipare al convegno con piacere e con interesse perché la tematica della violenza di genere mi coinvolge in prima persona, perché l’ho vissuta in famiglia e conosco la sofferenza di un bambino che si sente impotente nel poter trovare una soluzione nel proteggere la propria madre. Da adulto ho finalmente trovato la soluzione: le mie creazioni sono diventate manifesto contro la violenza”. Mariotto con la sfilata di Gattinoni, ha aderito a “We Do It Together”, un’iniziativa no profit che unisce uomini e donne nel cambiare il paradigma culturale rafforzando il ruolo della donna; oltre che a “Time’s Up - Il tempo è scaduto”, e a #metoo, l’hashtag divenuto virale, che invita le donne a rompere il silenzio, perché la parità sia la regola e non l’eccezione.
Sul palco e in platea al Caio Melisso anche rappresentanti delle associazioni femminili e femministe e dei centri antiviolenza del territorio: Crisalide di Spoleto, “Maria Teresa Bricca” di Città della Pieve, Libera…Mente Donna, Terni Donne, L’Albero di Antonia di Orvieto, Forum donne Amelia, “Barbara Corvi” di Narni, la cui vicepresidente Maria Teresa Di Lernia, psicologa, che ha raccontato esperienze e testimonianze sul campo. Tra gli interventi, anche quello della Presidente del Centro Pari Opportunità e politiche di genere della Regione Umbria Avv. Caterina Grechi.
Alla matinée ha inviato un messaggio video, anche la Presidente della Commissione Parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere, Martina Semenzato. In sala sono intervenuti i vertici delle istituzioni locali: il Sindaco di Spoleto, Andrea Sisti; la presidente della Provincia di Perugia, Stefania Proietti; Maurizio Oliviero, Rettore Università degli Studi di Perugia e Valerio De Cesaris, Rettore Università per Stranieri di Perugia. Al dibattito, moderato dalla giornalista Rai Arianna Voto, coordinatrice di “No Women No Panel”, è seguito “Laleolab”, gioco- laboratorio sugli stereotipi e i bias nel linguaggio (i pregiudizi linguistici), rivolto a studenti e studentesse delle superiori, a cura dell’Università Federico II di Napoli, e guidato dalle professoresse Angela Gargano (INFN) e Antonella Liccardo (UniNA).
In occasione del dibattito “Alle radici della violenza di genere”, la panchina rossa della Rai di Viale Mazzini - iconico simbolo della lotta ai femminicidi – ha lasciato per la prima volta la sede romana per approdare al Festival dei due Mondi di Spoleto, al centro del palco del Teatro Caio Melisso.