La battaglia contro le rinnovabili in Sardegna rischia di trasformarsi in un caos e di mettere un’ipoteca sulla transizione energetica dell’isola. Il movimento contro gli impianti eolici e solari è sempre più forte e sempre più diffuso. Da nord a sud i comitati per il no scendono in piazza contro i nuovi impianti eolici e solari. Parlano di invasione, di colonialismo green. Dopo la legna e le miniere, dicono, ora voglio portarci via anche il vento e il sole. A “Spotlight” - in onda sabato 2 novembre alle 18.30 e domenica 3 novembre alle 20.30 su RaiNews24 – Sabrina Bellomo ricostruisce una partita che si sta trasformando in una guerra di interessi.
Nel mirino delle proteste gli obiettivi del Piano nazionale per l’energia e il clima (Pniec) che puntano a portare la capacità rinnovabile sarda da 2,2 a 6,2 gw entro il 2030.
Neppure il ddl della giunta regionale guidata dalla 5 stelle Alessandra Todde, che definisce idoneo ai nuovi impianti solo l’1% del territorio, è bastato ad abbassare la tensione. Il testo, che approderà tra pochi giorni in consiglio regionale, rischia di essere scavalcato da una legge di iniziativa popolare, la Pratobello24, ancor più restrittiva, che ha raccolto oltre 200 mila firme.
Nel mirino delle proteste gli obiettivi del Piano nazionale per l’energia e il clima (Pniec) che puntano a portare la capacità rinnovabile sarda da 2,2 a 6,2 gw entro il 2030.
Neppure il ddl della giunta regionale guidata dalla 5 stelle Alessandra Todde, che definisce idoneo ai nuovi impianti solo l’1% del territorio, è bastato ad abbassare la tensione. Il testo, che approderà tra pochi giorni in consiglio regionale, rischia di essere scavalcato da una legge di iniziativa popolare, la Pratobello24, ancor più restrittiva, che ha raccolto oltre 200 mila firme.