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Mai più trasmessi 

"1957-1959 Biglietto d'invito" 

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Nel 1957, oltre ai grandi romanzi sceneggiati, riscuotono molto successo i nuovi programmi di informazione, tra cui le trasmissioni legate al telegiornale, di cui se ne realizzano ben settantanove, e che vengono divise fra “dibattiti” e “rubriche”. Una delle più importanti rubriche è “Biglietto d’invito” dove, in diretta dai luoghi della cultura, i telecronisti Rai ne illustrano le caratteristiche e ne esplorano gli ambienti.
Un invito raccolto quasi settant’anni dopo da “Mai più trasmessi”, in onda mercoledì 19 febbraio alle 21.10 in prima visione su Rai Storia, il nuovo programma Rai Cultura, con il commento di Simona Vanni, che riporta alla luce trasmissioni Rai ma più riviste, dopo un accurato lavoro di ricerca e di digitalizzazione. L’obiettivo è mostrare come questi programmi, caduti nell’oblio, siano in realtà dei pezzi unici, non solo per la loro originalità, ma per il modo in cui riescono a ritrarre in un’istantanea la televisione di un determinato periodo storico e con determinate caratteristiche.
A illuminare il piccolo schermo in questa puntata ci sono due filmati tratti, appunto, dalla rubrica “Biglietto di invito”. Si inizia dal 1957, entrando nella Discoteca di Stato, luogo che custodisce il patrimonio sonoro italiano, con Vittorio Di Giacomo, telecronista ma anche conduttore e autore che ha lavorato con grandi nomi del giornalismo come Emilio Ravél e Gianni Bisiach. Si prosegue e si chiude nel 1959 con un “Biglietto d’invito” dedicato al primo Teatro Stabile d’Italia, il “Piccolo” di Milano, dove Carlo Mazzarella riesce a intrufolarsi con grande maestria e a intervistare Giorgio Strehler.