Quando nel 1744 la principessa prussiana Sofia di Anhalt-Zerbst, a quattordici anni, arrivò alla corte degli zar, nessuno poteva immaginare che sarebbe diventata la zarina Caterina II “La Grande”. Colta, imparò velocemente il russo e si convertì al cattolicesimo ortodosso per sposare l’erede al trono di Russia, il futuro zar Pietro III. Spregiudicata nella conquista del potere, solo sei mesi dopo l’incoronazione del marito, con un colpo di stato lo spodestò e salì lei stessa sul trono come Imperatrice di tutte le Russie. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal professor Adriano Roccucci a “Passato e Presente”, in onda martedì 1° aprile alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.
Nei trentacinque anni del suo regno, Caterina riuscì a trasformare radicalmente la vita della Russia e attrasse l’attenzione di tutta l’Europa illuminata. Tenne rapporti con i principali esponenti dell’Illuminismo, da Voltaire a Diderot, e inizialmente cercò di riformare il paese con l'idea d'una monarchia liberale e umana. È la vita privata dell’imperatrice, però, l’aspetto che colpì maggiormente la fantasia pruriginosa dell’epoca per i numerosi amanti che furono ricompensati con posizioni di potere e che l’aiutarono molto nel successo delle sue imprese.