L'Orologio dei fiori


[Racconto di Paola Manoni]

Prima parte


Jackie: Qualcosa è cambiato.
Ogni giorno la minaccia di una tragedia ingiusta e notevole incombe gravemente sul Fiorfiore.
Si vive con l'idea del pericolo che verrà... inesorabilmente... e su di me grava un senso di responsabilità.
Avverto il giudizio della gente sul mio conto: lo straniero, potenziale fonte di guai o forse, chissà, di salvezza!
Sì! Proprio io: Jackie Astronotus, sotto accusa!
Flowers è stato inequivocabile: se non sarò in grado di dimostrare in modo credibile la mia identità, presto, molto presto, il Fiorfiore cadrà in disgrazia!
E questo verdetto è noto a tutti!!!
Natale è passato ma non mi lascia il ricordo del Principe della rosa elfica e pallida (incontrato nell'avventura Jackie contro Jackie).
Come posso accettare che il nemico abbia preso le mie sembianze?
Eppoi, mi tormenta un altro dubbio: è lui l'avversario oppure... chi veramente dovremo combattere?
Qui in città ancora non sanno quel che Floriflora e io abbiamo visto nel nostro viaggio interstellare... ma già a corte qualcosa è trapelato perché Estefy mi osserva in modo diverso, anche se non mi dice nulla!
In tutta questa storia c'è solamente un aspetto positivo: se prima ero depresso... ora... mi è venuta una rabbia... ma una rabbia allegra che mi ha fatto dimenticare l'angoscia di essere lontano da casa!


Così ogni giorno esco dal mio laboratorio come se dovessi salire sul ring: con la voglia di sfidare e fare a pugni con chi ci minaccia, in qualunque forma esso si presenti!
Oggi ho appuntamento con Micky Mick in Biblioteca.
Lui ha una grande cultura e spero possa aiutarmi in qualche modo a capire come comportarmi, come interpretare i segni di questo mondo che, evidentemente, presenta ancora molti aspetti che mi sono ignoti...
Magari mi aiuta in qualche ricerca: nei libri c'è sempre una verità da afferrare!
Apro la finestra: annuso l'aria e guardo i fiori in giardino.
Sta per chiudersi la bella di giorno... si capisce dalla fragranza che invade l'aria perché, come è noto, i fiori hanno delle ore precise per profumare, per chiudersi o schiudersi, e qui nel Fiorfiore essi sono gli orologi della gente.
Ne deduco che sono quasi le tre del pomeriggio ed è l'ora che io mi incammini per non fare tardi!
Il coniglio è un tipo tremendamente puntuale.
Sul sentiero che conduce all'ingresso principale della Biblioteca incontro lo gnomo Callino, con la zappa e la vanga sulle spalle.
Mi stupisce che stia già andando via e gli domando come mai.
Lo gnomo mi fa notare che è l'ora in cui i gerani profumano l'aria!
Mi stupisco non poco perché, se così fosse, sarebbero già le otto di sera!
Callino si irrigidisce e replica di essere ben lucido, non avendo toccato nemmeno un goccio di birra!
Mi ribadisce che l'ora dei gerani è appena scoccata e con questo mi saluta.
Proseguo la strada e arrivo in prossimità dell'orto botanico: voglio constatare di persona.
Un olezzo di gerani mi investe.
Per il grande Linneo! Callino non mente! In questo giardino sono effettivamente le otto di sera!
Rimango a bocca aperta e mentre inseguo incredulo questi pensieri... mi raggiunge un'improvvisa pacca sulla spalla.

Micky Mick: "Ehi amico! Non sei un po' in anticipo?"

Jackie: Mi volto e lo saluto.
Micky Mick è sulla via e indossa uno zainetto sportivo, tutto colorato.

Micky Mick: "Sto andando a nuotare... l'unica possibilità che offre la piscina per il nuoto libero è tra l'una e due, orario che faccio coincidere con la chiusura pomeridiana della Biblioteca.
Non era alle tre il nostro appuntamento?"

Jackie: Alle parole del coniglio rimango esterrefatto poi, timidamente, chiedo:
"Scusa ma... che ora fai tu?"

Micky Mick: "Beh la portulaca che ho sul mio tavolo si è schiusa una mezz'oretta fa... sarà mezzogiorno e mezzo, pressappoco, ma se vuoi verifico qui nell'orto!", risponde Micky Mick risolutamente.

Jackie: "Ottima idea", dico io, "entriamo a verificare".
L'olezzo dei gerani ci invade come se fosse un'onda di mare pronta ad abbattersi su di noi.
Mick trasecola.
Si guarda attorno, si toglie lo zainetto dalle spalle.

Micky Mick (tra sé e sé): "Non è possibile! Ma non è possibile! Qui sono le otto passate."

Jackie (sarcastico): "E chissà che ora sarà in piscina... a casa mia saranno ormai le tre!!!"

Micky Mick: "Non fare dell'ironia! La cosa è seria, molto seria!
Ti rendi conto delle conseguenze? Cosa può voler dire un paese dove non c'è accordo temporale?"

Jackie: "Io mi rendo perfettamente conto... tant'è che ti chiedo di appurare con me questa situazione!"
Ci incamminiamo e arriviamo in piscina.
Qui vediamo sfilare un esercito di mamme e di bambine, pronte a immergersi in acqua per il corso del primo brevetto che, mi dice il coniglio, è dalle cinque alle sei del pomeriggio.

Micky Mick: "Qui è già schiusa l'enotera... è chiaro!"

Jackie: Ci muoviamo per il paese: arriviamo in farmacia che troviamo chiusa.
Dietro la porta a vetri vediamo una pianta di cicoria, i cui fiori blu sono tutti aperti... Dunque, in farmacia sono le quattro del mattino.
Entrambi preferiamo non commentare e ci dirigiamo, perfettamente d'accordo, verso la reggia, cercando di mantenere la calma.
Sulla strada comprendiamo che altri come noi sono caduti nell'equivoco dell'orario.
Ci sono molti battibecchi e commenti del tipo:
"Ma che dici? Ma date più acqua ai vostri fiori: vanno tutti in ritardo!"

C'è pure qualcuno che è addirittura passato alle mani!

Micky Mick: "Mi domando cosa stia accadendo alla stazione ferroviaria!"
Facciamo una deviazione per controllare.
Lì è il caos: treni giunti contemporaneamente allo stesso binario, treni mai arrivati, gente disperata agli angoli delle pensiline, ferrovieri che invocano lo sciopero, passeggeri in fila per il rimborso del biglietto...

Jackie: "E l'aiola al centro della piazza della stazione?", domando al coniglio.
Andiamo a controllare: tutti i fiori sono chiusi, nessuno escluso.
Assenza totale di profumi.
"Mick, voliamo alla reggia, non perdiamo un minuto di più!"

Micky Mick: "Sono d'accordo."

Jackie: Non faccio nemmeno un fischio per chiamare la mia nuvola Cotton, che lei giunge scondinzolante, pronta a trasportarci in volo alla reggia.
"Che la mia Cotton sia diventata telepatica?", mi domando sbalordito.
"Come ha fatto a sentirmi?
Non mi ero accorto che ci seguisse."
In men che non si dica siamo al regale palazzo.
Cotton si prende la libertà di volare dentro l'ingresso... così non facciamo nemmeno le scale, non un passo e siamo davanti ai due troni delle Reginsorelle.
La sala è vuota, è tutto silenzio.
Mick ed io non ci diciamo nulla perché ci siamo capiti al volo: sappiamo entrambi che qui, è ancora notte!
Attendiamo che il lino del giardino reale si schiuda (dunque le cinque) e poi diamo fiato alla trombetta del mattino, posta su di un trespolo in corridoio, che generalmente suona Percy Bet.
Dopo non molto arriva Florifora, in vestaglia regale, ancora molto assonnata e con i bigodini in testa.


... fine prima parte.

 

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