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Venditori di elefanti
in onda domenica 17 ottobre 2010 alle 13.25
Passepartout si occupa di cultura e arte, con una direzione di ricerca che sfocia spesso nel campo dell’antropologia culturale. Studiare i comportamenti delle genti è esattamente come studiarne gli effetti estetici. Le prossime tre puntate seguiranno proprio questo filo presentando un ricco e approfondito reportage sul Senegal, definito da Philippe Daverio, autore e conduttore del programma, un territorio d’avanguardia per l’antropologo culturale.
Il primo appuntamento del mini-ciclo dedicato al Senegal può considerarsi come una sorta di capitolo introduttivo, con l’intervento di un eccezionale testimone della cultura di questo popolo: lo scrittore ex “vu cumprà” Pap Khouma, ispiratore anche del titolo della puntata, che ricalca quello del suo primo libro.
Il racconto si snoda così tra l’Italia e il paese africano, analizzando soprattutto gli aspetti culturali, spirituali e politici del Senegal. Daverio ha inviato sul luogo come avamposto uno dei suoi tradizionali complici di avventura, l’amico gallerista Jean Blanchaert, che precedendo l’arrivo del conduttore in Senegal, comincia ad esplorarlo, raccogliendo significative testimonianze.
La prima tappa di questo viaggio mostra proprio come nascono quelle sculturine vendute da Pap Khouma in Italia, prima di diventare letterato, scovando uno studio di uno scultore all’interno di un enorme baobab nella savana.
Si parla poi di spiritualità, analizzando il fenomeno del muridismo, versione autoctona dell’islamismo, professata da più del 30% dei senegalesi, che ha come particolarità la santificazione del lavoro che riveste un ruolo della stessa importanza della preghiera: una sorta di calvinismo in salsa nero-musulmana. Daverio e Blanchaert si rimbalzano l’argomento, l’uno visitando un grande raduno Murid in Italia a Brescia, l’altro recandosi prima a Touba, meta di un fortissimo pellegrinaggio presso la tomba del fondatore della confraternita, Amadu Bamba Mbacké, nella Grande Moschea della città, e poi a Djourbel, dove spicca la Moschea Keurgoumak, edificata negli anni ’10 del secolo scorso in un armonioso e gradevole stile eclettico. Questa moschea è attualmente in restauro ed è significativo il fatto che il responsabile della sua conservazione abbia imparato il mestiere in Italia.
Ultimo paragrafo della puntata è quindi il progresso sociale e politico del Senegal, che appare come un paese in forte evoluzione. Le telecamere di Passepartout documentano una significativa manifestazione di ringraziamento alle autorità per aver emanato la legge che sancisce la parità uomo-donna emanata lo scorso 14 maggio, ottenuta dopo una lunga lotta. La prossima settimana si continua ancora a parlare di Senegal, con Daverio direttamente dalle parti di Dakar.