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Signori si diventa
in onda domenica 12 agosto 2012 alle 13.25
Signori si nasce, oppure si diventa? In questo appuntamento di Passepartout, la trasmissione d’arte e cultura in onda tutte le domeniche su Raitre, Philippe Daverio indaga su quel periodo dell’Italia medievale che aveva proprio nelle signorie il suo fulcro centrale.
L’indagine parte da una singolare mostra sui mille misteri che formano la complessità del medioevo. La mostra, allestita a Parma presso il Palazzo della Pilota, è curata da Jacques Le Goff. Il grande studioso sostiene una tesi abbastanza provocatoria: il Rinascimento non è mai esistito così come lo si intende di solito, ma è stato solo un momento evolutivo dell’Europa mediterranea. Di conseguenza il medioevo sarebbe durato fino alla rivoluzione industriale. Nella complicata scacchiera dell’Europa medievale disegnata da Le Goff, stretta nella tensione tra i comuni guelfi e le nascenti signorie ghibelline, l’Italia rimarrebbe comunque il paese più ricco e sfaccettato.
Altre tappe del viaggio di Passepartout di questa settimana sono a Verona, città ghibellina per eccellenza con tutta la sua architettura gotica, e a Siena, dove lo scenario cambia: il comune sopravvive e si rafforza in chiave guelfa, in un alternarsi stilistico sospeso tra classicismo filoromano e nuovi francesismi. A Siena le telecamere di Passepartout entrano nell’edificio dell’ex ospedale di Santa Maria della Scala proprio davanti al Duomo, oggetto di un restauro davvero ben fatto. Al suo interno si sta tenendo una mostra dedicata a Duccio di Boninsegna, uno dei maestri più importanti della pittura senese del Dugento. Sia le pitture sia le vetrate che l’artista approntò per il Duomo di Siena intorno al 1287-88, presentate in questa mostra per la prima volta, talvolta suscitano momenti di vero stupore. Come dinanzi alla Vergine Madre in mandorla sorretta da una figura che – osserva Daverio - sembra un prototipo di Sophia Loren.
In questa Italia medievale di comuni e signorie, di guelfi e ghibellini, restavano comunque ancora tracce di un passato fatto di piccole nobiltà guerriere confinate sui cocuzzoli, fuori dagli affari politici delle grandi città. Tirannelli della costa adriatica o tirrenica al servizio del papa o dell’impero a seconda delle convenienze. Individualisti quanto i signori di città. È il caso dei Malaspina, signori nati, che governarono sulla Garfagnana e sulla Lunigiana. Il loro castello a Carrara presenta nel suo palinsesto stilistico tutto l’ondeggiare politico della casata, tra una colonna ghibellina ed un merlo guelfo. Una rappresentazione dell’individualismo totale che troverà significativi riscontri anche nella storia successiva della città, che ne farà il centro più vitale dell’anarchismo in Italia.