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Questa puntata Passepartout ci conduce in un avvincente viaggio nella storia dell’arazzo, prendendo spunto da una mostra allestita a Mantova intitolata Gli arazzi dei Gonzaga nel Rinascimento, ed esaminando altri esemplari di questa particolarissima tecnica ed espressione artistica in varie località europee, inseguendone funzioni, soluzioni, evoluzioni.

Che cos’è un arazzo? Si tratta probabilmente di un’arte scoperta dal mondo occidentale durante le crociate, ed ebbe il suo sviluppo nella zona di massima produzione laniera dell’Europa di quel tempo. Infatti il termine arazzo deriva dalla città di Arras, nel profondo nord francese, dove cominciarono ad essere attive le prime fabbriche di produzione.

Questa tipologia di arredo risultava estremamente utile per quelle corti principesche del Nord Europa che viaggiavano da un castello all’altro. Questi edifici erano infatti spesso disadorni e poco inclini ad ospitare piacevolezze estetiche permanenti. Gli arazzi quindi sono l’opposto delle decorazioni a fresco dell’Italia dove invece i principi erano più stanziali.

Gli arazzi erano poi comodi e funzionali anche per fungere da separatori negli stanzoni in presenza di ospiti. Per questo anche la loro prospettiva decorativa è spesso sfalsata o contiene addensamenti di personaggi che solo la vista da vicino riesce a decifrare.