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Te quiero Buenos Aires
in onda domenica 7 aprile 2013 alle 13.25
Passepartout arriva in America Latina e, offrendo un quadro storico ed estetico della situazione, mostra quasi una sorta di visita guidata alla città di Buenos Aires.
Buenos Aires con i suoi quartieri e le sue architetture, i suoi artisti, i suoi musei, le sue origini, che contano tantissimi punti di contatto con l’Italia, tanto è vero che con il calcolo delle discendenze oggi Buenos Aires può considerarsi la prima città d’Italia per numero di abitanti, con i nostri oriundi che sono il doppio di tutti residenti di Roma, su una popolazione totale che consta ben 14.000.000 di cittadini.
Buenos Aires è una città meravigliosa ma malinconica, un po’ come il tango, il suo ballo principe, che nacque e si sviluppò proprio qui, prendendo le sue radici dal miscuglio di genti che abitavano la città tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900.
Ed ecco quindi i quartieri e i luoghi più significativi della città: Boca, San Telmo, il Teatro Colon, la Tangeria, l’Hotel Alvear, Plaza de Mayo, Casa Rosada, l’Escuela de l’Armada, e poi i grattacieli e le favelas.
Ed ecco anche i suoi musei, il Museo della Villa di Victoria Ocampo, raffinatissima intellettuale che ha animato la vita culturale della città con il suo attivismo letterario, il Museo Nacional des Bellas Artes, una straordinaria collezione, sia per il prestigio delle opere contenute, sia per la coerenza con la quale è stata costruita nel tempo, con, per esempio, splendidi Manet, Redon, Degas o Gauguin ed anche significative testimonianze di fatti artistici più recenti come Pollock, Burri, Fautrier, Fontana, il quale, tra l’altro, aveva le sue origini proprio in Argentina.
E con la presenza anche di una puntuale rassegna sull’arte autoctona che descrive in modo preciso e puntuale la storia e le emozioni di questo paese.
A compimento di questa ricognizione sull’universo storico e artistico della capitale argentina non potevano certo mancare gli interventi di alcuni dei suoi esponenti di spicco della vita culturale come l’artista Daniel Santoro e il musicista Nestor Tomassini.