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Gerusalemme voluta
in onda domenica 10 aprile 2011 alle 13.20
L’idea di focalizzare l’attenzione sull’Europa nasce dalla convinzione che finora la classica visione di unità europea ha trovato i suoi presupposti storici nell’eredità di Carlo Magno.
Passepartout va alla ricerca anche di altre ascendenze storiche, di nuove suggestioni culturali in giro per l’Europa ed anche altrove. Cercherà di formulare inedite ipotesi di studio, individuare insoliti fenomeni aggreganti che potrebbero essere alla base del concetto stesso d’Europa.
E la ricerca parte da un paese che non rientra nei confini del continente, ma che assume un ruolo decisivo nel tracciato della sua storia, Israele. Una ricognizione in Terra Santa per osservare le ascendenze che legano Gerusalemme e Roma in chiave politica e spirituale.
Forse non ci sarebbe l’Europa senza Gerusalemme, un luogo curioso, senza fiume, senza tempo, senza giustificazione urbanistica, ma con tanti motivi divini sommati. Gerusalemme era già abitata quando David la conquistò e la fece capitale del suo regno. David aveva capito mille anni prima della nostra era che quella città era il centro del mondo d’allora, in un tempo in cui gli Etruschi avevano appena iniziato a fondere il ferro. Daverio visita la Valle del Kidron, la zona originaria della città sulle tracce delle rimanenze e delle testimonianze di quell’epoca lontana che fu di David e poi del figlio Salomone.
A Tel Aviv presso il Museo Haaretz si apprende qualcosa sui Filistei, di cui si conosce pochissimo dal punto di vista archeologico e antropologico, se non il fatto che nella Bibbia erano detti proprio filistei e che i greci usarono questa parola per dare nome alla terra di Palestina. Erano probabilmente provenienti da tribù egee ma discendenti tutti da un neolitico evoluto, come dimostra la sapiente arte di modellare il vetro. D’altra parte è proprio qui che fu inventato il vetro, e ciò appare anche naturale vista l’abbondanza di sabbia a disposizione da queste parti.
Ed in questa parte del mondo nacque Gesù di Nazareth, il “grande ribelle”, che fu in grado di cambiare la storia di Roma. Ma sarà la stessa Roma a cambiare il corso della storia di Gerusalemme, quando nel 70 d.C. la conquisterà del tutto. Simbolicamente in questo frangente si assiste ad un passaggio di consegne e l’Arco di Tito a Roma e le storie ivi narrate testimoniano più di ogni altra cosa lo spostamento dell’asse centrale del mondo. La guerra successiva condotta dall’imperatore Adriano che si concluderà con la proibizione di Gerusalemme agli ebrei sancirà poi la diaspora definitiva.