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Carlo il Temerario, i cantoni svizzeri e i primi vietcong del mondo

in onda domenica 13 marzo 2011 alle 13.25

Il lungo ed evocativo titolo della puntata “Carlo il Temerario, i cantoni svizzeri e i primi vietcong del mondo”, inquadra subito l’oggetto della narrazione: la storia della Svizzera.

Carlo il Temerario Con un riferimento particolare all’epopea vittoriosa delle battaglie con il Ducato di Borgogna, l’ultima potenza europea che cercò di scalfirne l’autonomia durante il XV secolo. Philippe Daverio visita la mostra Carlo il Temerario:1433-1477, allestita presso l’Historisches Museum di Berna. Una sorta di omaggio postumo al più acerrimo dei nemici di questa nazione, cuore dell’Europa.

Popolo bizzarro, quello degli svizzeri, per nulla intimoriti di essere nel mezzo di importanti crocevia d’Europa con le Alpi e il Reno che ne scende. Nel 1308 con l’eroica resistenza di Guglielmo Tell, furono protagonisti di una prima ribellione anti-imperiale, diventando così una sorta di primi vietcong del mondo. Centocinquanta anni dopo Carlo il Temerario tentò nuovamente di assoggettarli con un progetto di egemonia borgognona in Europa, che prevedeva la congiunzione dei territori compresi lungo l’area renana dal Mare del Nord fino al Mediterraneo.

La mostra di Berna racconta la tenace resistenza svizzera e la conseguente sconfitta di Carlo il Temerario. Fra arazzi, armi, armature, pitture, miniature, oggetti raffinatissimi, ricostruisce dal vero e documenta in modo diretto il contesto di quel mondo medievale. Celebrando persino una giostra cavalleresca ben calibrata in tutti i suoi ingredienti originari, dall’addestramento dei cavalli alle insegne e alle armature di parata, dalla scelta delle armi alle modalità di combattimento.

Un’altra testimonianza di questo piccolo mondo svizzero dell’antichità svizzera è nel Castello di Thun, un edificio piuttosto curioso e incredibilmente decorativo che sembra uscire più dalla memoria e dalla fantasia che dalla realtà. Questo castello era infatti totalmente inutile dal punto di vista militare e difensivo, ma serviva solo come dimostrazione del potere. Tutto l’edificio è concepito per contenere un’unica grande sala, di pura rappresentanza, che serviva a radunare i cavalieri al cospetto del principe di riferimento. Non mancano anche in questo castello alcuni cimeli che riportano nuovamente alle battaglie contro Carlo il Temerario, bandiere, insegne ed oggetti che facevano parte del bottino di quelle guerre fortunate.

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