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Rivoluzione mondana del Settecento inglese

in onda domenica 16 dicembre 2012 alle 13.20

Passepartout approda questa settimana in Inghilterra sulle tracce delle modernità e mondanità anglosassoni nel XVIII secolo.

Il Settecento in Inghilterra è certamente un periodo di profondi cambiamenti sia in termini economici che del costume. Alla ben nota rivoluzione industriale si affianca - in un certo senso la precede - una rivoluzione mondana, una vivacissima sequenza di accadimenti ed esperimenti estetici di sconcertante e inattesa modernità.  La città di Bath, nelle campagne collinari del Somerset, a poco più di 100 miglia ad ovest di Londra, è un’autentica meraviglia. La sua storia comincia nel 1705, quando la Regina riscoprì le virtù di queste acque, già conosciute ai tempi dei romani, facendosi accompagnare da un centinaio di giovanotti allegrissimi e da duecento ragazze vestite da amazzoni. In poco tempo la città diventò il prototipo delle città termali, nonché un interessantissimo esperimento d’avanguardia mondana nel XVIII secolo. A Bath è stato messo in scena un Settecento perfetto che passa dal Cheappendale al neoclassico vero e proprio e che arriverà al suo punto apicale con il regno di Giorgio III. Vi lavorarono grandi architetti come i John Wood, padre e figlio, Robert Adam, che delinearono un profilo cittadino, oggi considerato patrimonio mondiale dell’Unesco. Il grande artefice di tutto questo fu un incredibile personaggio, Beau Nash, arrivato a Bath nel 1704 come giocatore d’azzardo, con un’indole probabilmente votata al rischio al punto da scommettere sul rilancio in grande stile della città. Personalità eccentrica e carismatica, diventerà in breve tempo master of ceremonies, cambiando il volto della vita mondana, organizzando balli e giochi, mettendo in relazioni ricchi borghesi e nobili di alto lignaggio e incentivando il rinnovo architettonico della città.

Di come questo Settecento inglese sia stato davvero rivoluzionario soprattutto dal punto di vista del costume e dello sviluppo delle arti si ha una evidente conferma visitando la mostra dedicata a William Hogarth alla Tate Britain di Londra. L’Inghilterra sembra essere uno strano paese, vissuto per secoli senza avere grandi pittori fino a manifestare proprio nel ‘700 una grande qualità artistica, con un raro ed inedito piglio narrativo, di cui Hogarth è assolutamente l’esempio più clamoroso. Un’evoluzione artistica che va di pari passo con quella scientifica come dimostra il dipinto di Joseph Wright of Derby An Experiment on a Bird in the Air Pump, ammirato con una rapida visita alla National Gallery. Cambiamenti sociali, economici, scientifici, del costume, delle mode, del gusto, degli stili, corollario di un’Inghilterra del Settecento ormai completamente proiettata verso una precoce visione della modernità, una questione riassunta antropologicamente alla perfezione da una mostra alla Royal Academy, Citizens and Kings. Una preziosa raccolta di ritratti di monarchi e cittadini, dove si può scorgere il preannuncio con mezzo secolo di anticipo di quella figura del borghese emancipato dell’Ottocento.

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